Esplosione a Bologna, inchiesta per disastro colposo

Il fascicolo contro ignoti aperto dalla Procura. Indagini sulla caldaia del ristorante Zuma

Il ristorante Zuma completamente sventrato (foto Schicchi)

Il ristorante Zuma completamente sventrato (foto Schicchi)

Bologna, 17 giugno 2016 - Disastro colposo. E’ questa l’ipotesi di reato a cui lavora la Procura nel fascicolo aperto sull’esplosione che ieri pomeriggio ha completamente devastato il ristorante asiatico Zuma, all’angolo fra via Fossalta e via Altabella, in pieno centro, a due passi dalla Curia.

Al momento sono diverse le ipotesi al vaglio del pm di turno Luca Tampieri, titolare dell’inchiesta che al momento contro ignoti: a causare l’esplosione potrebbe essere stato un difetto nel montaggio dell’impianto del gas, oppure la manutenzione potrebbe essere stata eseguita in maniera superficiale e le possibili cause non si esauriscono qui. Gli investigatori, durante i sopralluoghi di ieri, hanno trovato esploso uno dei due grossi boiler presenti nel vano caldaie. Gli accertamenti si concentreranno su questi aspetti e per stabilire con certezza cosa abbia provocato il disastro è probabile che la Procura affidi una consulenza tecnica a tecnici esperti.

Nel frattempo, i vigili del fuoco verificheranno, in tempi brevi per consentire agli inquilini di rientrare al più presto nelle case e negli uffici del palazzo, se ci sono problemi di stabilità.

Quanto alle sette persone rimaste ferite nello scoppio (cui va aggiunto un pompiere ferito a un piede), arriva dall’ospedale Maggiore una buona notizia: il più grave, un 21enne filippino, non è più in pericolo di vita, anche se è ancora ricoverato per precauzione nel reparto di Rianimazione. Meno gravi, invece, le condizioni degli altri feriti, che sono, nel dettaglio, cinque filippini (tre uomini di 21, 27 e 38 anni, e due donne di 28 e 29 anni), un 36enne cinese e una 22enne italiana.

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