Che gran fatica la democrazia, eppure conviene

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 17 settembre 2014 - La democrazia sarebbe meravigliosa, se al mondo non esistesse altro. Ma davanti a una minaccia totalitaria o teocratica, rivela tutti i suoi limiti: debole, incerta, tentennante, balbettante. E sa solo tuonare, ma senza fulmini. Se avesse fulminato le sue cellule cancerose sul nascere, ora non avrebbe centinaia, migliaia di metastasi terroristiche.  Mauro La Badia

Risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Massimo Gagliardi

La democrazia è un po’ meno antica del totalitarismo. Semplificando ha circa 2.500 anni (Pericle), e non sono tanto pochi. In questi venticinque secoli la democrazia, con grande fatica e a periodi alterni, ha convissuto con gli Imperi (Cina e Russia oggi ne sono ancora una eredità). Così come è vero che le democrazie sono imperfette e si sviluppano meglio in Stati piccoli (gli Usa sono una vistosa eccezione). Perché allora la democrazia non ci convince più? Perché ci sta facendo vivere anni difficili. Gli Stati nazionali hanno delegato a un Sovrastato Europeo che, per mettere d’accordo tutte le democrazie, è lentissimo. E non è in grado di rispondere al Sovrastato Finanziario che domina la nostra epoca. Ma dominerebbe pure un dittatore che ci negherebbe libertà e non migliorerebbe il salario.

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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