Bologna-Chievo, le probabili formazioni

Donadoni chiede ai suoi continuità e striglia Destro. In campo sarà 4-3-3

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 18 marzo 2017 - La parolina magica è: continuità. Riassaporati dopo un lungo digiuno i tre punti col Sassuolo, domani che al Dall'Ara arriva il Chievo, forte dei suoi 7 punti di vantaggio in classifica l'ultima cosa che Donadoni vorrebbe è arrestare la corsa. “Ai miei giocatori ho detto che una vittoria non può cambiare l'approccio giusto che ci dev'essere negli allenamenti...”, butta lì il tecnico nel sabato di vigilia.

Segno che quell'approccio non c'è stato? Donadoni non approfondisce, anche perché in settimana ha avuto altro di cui occuparsi. Il guaio al gluteo di Mirante, per esempio, che domani rischia di dover dare forfait: per ogni evenienza è pronto l'usato sicuro Da Costa. Poi c'è il recupero lampo di Mbaye, guarito a tempo di record dal suo problema muscolare. E per fortuna, verrebbe fatto di dire, considerato che con Torosidis e Masina assenti per squalifica disegnare un a linea a quattro domani senza il senegalese sarebbe stato problematico. 

E invece, davanti al portiere, sarà di nuovo 4-3-3, con Krafth, Gastaldello, Maietta e Mbaye in difesa; Pulgar, Dzemaili e un terzo da scegliere tra Taider, Nagy e Donsah a centrocampo; e il tridente Verdi-Destro-Di Francesco, rivitalizzato dalla convocazione in azzurro dello stesso Verdi, arrivata qualche ora fa. 

Il Chievo è un cliente tosto, che fuori casa ne ha già vinte cinque, ma se il Bologna vuol dare un senso al suo finale di stagione deve dare un seguito all'acuto del Mapei Stadium. “Da qui alla fine ci sono trenta punti in palio, che sono tanti - dice Donadoni -. Ragionando partita per partita, cerchiamo di raccoglierne il maggior numero possibile. Era fondamentale per noi fare un buon risultato a Reggio Emilia, e la mia squadra ha espresso sul campo quello che mi aspettavo. Ma adesso dobbiamo dare continuità ai nostri risultati”.

Continuità, per l'appunto. Vale a maggior ragione per Destro, che col Sassuolo ha realizzato il suo sesto sigillo stagionale. E qui arriva quasi una strigliata: “Facciamo che parliamo di Mattia quando avrà fatto sei-sette gol di fila. E comunque un attaccante va giudicato anche per il lavoro che fa al servizio della squadra. Se a Destro diciamo che va bene così solo perché ha fatto gol non facciamo il bene del ragazzo, né del Bologna”.

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