Bologna Fc, contro il Sassuolo si riparte da Destro

Donadoni esclude problemi con il 10 rossoblù e confessa "Verdi e Palacio non saranno facili da rimpiazzare, ma bisogna riuscirci"

Roberto Donadoni

Roberto Donadoni

Bologna, 17 febbraio 2018 - “In settimana devo dire che Mattia si è allenato bene, ha fatto tutto quello che doveva fare”. Roberto Donadoni, alla vigilia della gara con il Sassuolo riparte dal suo numero 10 per arginare l'emorragia di tre sconfitte consecutive. Il caso Destro è dunque alle spalle. “Quale caso? Si chiede cadendo dalle nuvole l'allenatore rossoblù. Se c'è uno che ha sempre considerato al massimo Mattia Destro quello è il sottoscritto. Non c'è nessun rapporto difficile - continua -. Se si parla di rapporto difficile quando uno non gioca io ho un rapporto difficile con Santurro, Nagy, Krafth e tutti gli altri che non giocano, ma non è così; questo non significa nulla. Se sta bene e dimostra per me gioca sempre non capisco perchè si debba parlare di rapporto complicato”.

Da sostituire al centro dell'attacco c'è Rodrigo Palacio, ma mancheranno anche gli altri due squalificati Adam Masina e Ibrahima Mbaye oltre all'infortunato Simone Verdi: “I cartellini di domenica- dice Donadoni- ci tolgono qualcosa, ma abbiamo altri giocatori che devono dimostrare di avere voglia di sfruttare l'occasione. Dobbiamo fare con quanto abbiamo che non è poco. Mi auguro solo che dal punto di vista fisico non ci siano problemi”.

Se quello che ha a disposizione non lo considera poco, Donadoni non considera però poco neanche quello che gli manca a livello caratteriale e tecnico: “Verdi e Palacio - conferma - non sono facili da rimpiazzare, ma bisogna riuscirci. Il nostro è un gruppo sano di ragazzi e professionisti che si aiutano l'uno con l'altro. La nostra forza è questa. E' tutta la squadra insieme che deve sopperire a mancanze importanti”. Al posto di Verdi, che sta lavorando per recuperare il prima possibile, ci sarà ancora Orsolini, confermato da titolare dopo San Siro al pari di Di Francesco: “Riccardo - dice Donadoni - è considerato da tutti tra i giovani più interessanti e i giocatori che hanno qualità sono importanti nelle squadre. A questo sta abbinando grande disponibilità e voglia di crescere”.

A sostituire i terzini titolari saranno invece Torosidis e Krafth che con Gonzalez e De Maio completeranno la difesa davanti a Mirante, anche se non sono da escludere dalla corsa per una maglia da titolare Helander e Romagnoli. A centrocampo invece conferma in blocco per Dzemaili, Pulgar e Poli per provare ad invertire la tendenza negativa: “L'intenzione- afferma Donadoni- è quella di riprendere i risultati positivi anche se le prestazioni non sono state negative. Bisogna aggiungere il risultato alla prestazione. Dobbiamo tornare a fare quello che spesso e volentieri abbiamo fatto nella prima parte di campionato. Il Sassuolo è una squadra che da metà campo in avanti è pericoloso con Berardi, Babacar e Politano e noi dobbiamo essere bravi a non concedere profondità a fare i raddoppi e a non allungarci troppo. Sappiamo che loro hanno delle difficoltà, così come le abbiamo noi e dobbiamo essere bravi a non concedere situazioni che mi mettano in difficoltà. Loro avranno voglia di riscatto, ma se vale per loro per noi deve valere all'ennesima potenza”.

A dare uno stimolo in più in settimana c'è stato anche il Presidente Joey Saputo: “Mi fa piacere che sia qui e che abbia assistito all'allenamento da bordo campo con la sua capacità di osservare con grande giudizio. E' una presenza per noi importante e credo che la squadra avverta questo”. Nessun bisogno invece secondo il tecnico di urlatori: “Lo stiamo cercando - ironizza Donadoni. Gente che urla ce n'è tanta, ma ne serve uno che sappia farlo bene. Voi - torna serio - confondete l'educazione con la mancanza di attributi, ma non c'entra niente. Non bisogna sbraitare, muovere le mani per far vedere, bisogna saper dire le cose nella maniera giusta con il tono giusto. Meno male che il Presidente, e i dirigenti sono così, sono orgoglioso di questo”. Le arrabbiature e le reprimende se serve non mancano, ma non vengono sbandierate e rimangono tra le mura di Casteldebole.  

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