Bologna, 22 luglio 2017 - A Castelrotto il Bologna lavora e prende forma. E attorno alla squadra si anima il paese. Esauriti i posti letto, c’è chi si arrangia con il camper e in campeggio. Castelrotto – Alpe di Siusi, da tre anni sede del ritiro rossoblù – è una sede distaccata delle Due Torri e di Casteldebole. I 500 tifosi presenti alle prime due uscite del Bologna diventeranno duemila già stasera: in piazza c’è anche il concerto di Luca Carboni, uno che la maglia rossoblù la indossa sette giorni su sette.
La passione per il Bologna unisce tutti: uomini e donne, bambini e pensionati, studenti e insegnanti, lavoratori dipendenti e autonomi, casalinghe e disoccupati. Il campo di Laranz pare una grande famiglia, un villaggio turistico a sfondo rossoblù. Ci sono gli habitué come Gianluca e Simone, che da una decina d’anni passano l’estate al seguito della squadra. Ci sono i tifosi mordi e fuggi: salgono il fine settimana «per prendere un po’ di fresco e iniziare a scoprire la nuova squadra».
La novità sono le famiglie, più numerose che in passato. Spiega Simone: «Il Fan Village allestito dal Bologna, dove i bambini possono giocare in sicurezza sotto il controllo degli animatori, è una gran cosa». I genitori possono ritagliarsi un po’ di spazio, per guardare un allenamento o fare una passeggiata. C’è chi non si perde un allenamento e organizza le proprie giornate in base alla tabella della banda di Donadoni (9.30-11.30 e 17-18.30). E c’è chi fa un salto al campo tra una passeggiata e uno spuntino.
Tutti ripongono grandi speranze nella stagione alle porte: «Il Bologna mi incuriosisce, mi pare una buona squadra», dice Gianluca. «Sarà l’anno di Destro», ribatte Simone. «Poli è un grande acquisto», insiste Matteo; «Falletti sarà una piacevole scoperta», è la premonizione di Mattia.
L’auspicio è lo stesso per tutti: «La ciliegina sulla torta», un grande acquisto, che in molti identificano in Rincon della Juventus, o nell’ex interista Sneijder.
A Castelrotto, intorno ai rossoblù, si respira fiducia. E tanta curiosità di iniziare a scoprire il Bologna e i suoi volti nuovi. Vivere a contatto con la squadra, salutare i giocatori, chiedere foto e autografi, scambiare una battuta con chi, durante l’anno, è quasi irraggiungibile, è uno dei brividi del ritiro.
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