Di Francesco, Verdi, Nagy e Krejcì: il futuro è loro

Federico Di Francesco si congratula con Simone Verdi, (LaPresse/Paolone)

Federico Di Francesco si congratula con Simone Verdi, (LaPresse/Paolone)

GIOVANI, dai costi contenuti, con contratti di 4-5 anni. A caccia della consacrazione, del rilancio o della prima grande vetrina in un campionato di vertice. Intenzionati a crescere con il Bologna o a spiccare il volo, garantendo una plus valenza al club che su di loro ha scommesso. Aspettando i ritocchi finali, ecco l’identikit dei nuovi acquisti del Bologna, che dopo la rivoluzione della scorsa estate e la salvezza, ha mantenuto l’ossatura della passata stagione inserendo qualche pedina mirata. Ridisegnare l’attacco, il peggiore della scorsa serie A, era la priorità.  COSÌ IL MERCATO è partito con l’acquisto di Federico Di Francesco (22 anni), esterno offensivo classe 1994 proveniente dal Lanciano. L’operazione ha fatto discutere: il club rossoblù ha sborsato 1,7 milioni per lui e Dejan Boldor (21), difensore capitano della Romania under 21. Il motivo? A pochi giorni di distanza dagli acquisti, il Lanciano non si è poi iscritto alla Lega Pro, il che significa che attendendo sarebbe stato possibile acquisire i giocatori a parametro zero. «Avessimo aspettato Di Francesco sarebbe andato altrove, perché diverse squadre erano alla finestra e gli avrebbero garantito un ingaggio più alto e noi nel ragazzo crediamo tantissimo», è stata la risposta all’obiezione del Bologna, che nel figlio di Eusebio, tecnico del Sassuolo della programmazione e dei miracoli, vede un talento di sicuro avvenire. Perché Federico è entrato nel giro dell’Under 21 collezionando cifre di assoluto rispetto (38 presenze, 8 reti e 5 assist), seppur in cadetteria e in un club retrocesso.  CON LUI, è arrivato sotto le Due Torri Ladislav Krejcì (24), l’acquisto più costoso dell’estate con i 4 milioni versati nelle casse dello Sparta Praga. Esterno sinistro, protagonista agli ultimi europei, il ceco è l’uomo che nello scacchiere di Donadoni dovrà prendere il posto di Giaccherini e riempire il vuoto lasciato dai 7 gol dell’azzurro. E poco importa se è alla prima esperienza fuori dal proprio paese. Vanta esperienza nelle coppe europee e a Casteldebole sono convinti delle qualità di questo mancino che ha gamba e piede e che vanta 26 presenze e 4 reti in nazionale, oltre a 35 reti e altrettanti assist in 168 presenze con lo Sparta, tra campionato, Europa e Champions League. Sempre per rinforzare l’attacco, ecco pure Simone Verdi (24). Considerato uno dei più promettenti talenti del settore giovanile del Milan, in rossonero non ha mai avuto un’occasione. Ha faticato a Torino, è sbocciato in serie B nell’Empoli di Sarri prima di un’esperienza fugace all’Eibar e con il Carpi: il Bologna scommette su di lui e il fantasista si è detto pronto a ripagare quella fiducia che non ha mai sentito prima d’ora. E’ una scommessa. Quanto pagherà, lo dirà il campionato alle porte. E’ invece il colpo del mercato estivo Adam Nagy (21). Dopo l’Europeo con l’Ungheria, lo volevano Sporting e Benfica, Southampton e Leicester, Genoa e Palermo. Ma Bigon è arrivato prima e l’ha strappato per 1,5 milioni più 300mila euro di bonus, grazie pure alla volontà del ragazzo che nel Bologna ha visto la voglia di crescere e la possibilità di farlo per gradi e da protagonista. Cinque volti nuovi, cinque giovani talenti che il Bologna reputa di sicuro avvenire: anche da loro passano le aspettative di crescita rossoblù.

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