Fiorentina-Bologna, il tifoso Corvinelli a piedi verso il Franchi / FOTO e VIDEO

Il pellegrinaggio con la maglia di Schiavio, figlio della grande passione per i colori rossoblù

Parte dal Dall'Ara l'impresa di Edoardo Corvinelli (foto Schicchi)

Parte dal Dall'Ara l'impresa di Edoardo Corvinelli (foto Schicchi)

Bologna, 12 settembre 2017 - Zaino in spalla, maglia storica di Angiolino Schiavio, figlia Alice al seguito (“ho visto la prima partita del Bologna a cinque anni, non potevo lasciare solo papà in questa avventura”), sotto braccio un paio di bastoncini di nordic walking per affrontare i dislivelli e via, a passo veloce verso Firenze (FOTO , ), dove, dopo un viaggio di quattro giorni da un crinale all'altro dell'Appennino, conta di sbarcare sabato giusto in tempo per godersi, allo stadio Franchi, quel Fiorentina-Bologna per cui ha scelto di fare questa immane sfacchinata figlia di una passione smisurata per i colori rossoblù.

Edoardo Corvinelli è partito così, questa mattina, simbolicamente dal centro del campo del Dall'Ara, per un pellegrinaggio d'amore che è un doppio omaggio al nonno Edoardo e ad Angiolino Schiavio. Edoardo senior quasi novant'anni fa da Bologna raggiunse a piedi il Franchi, per assistere al primo Fiorentina-Bologna della storia: era il 25 novembre 1928 e i rossoblù s'imposero per 3-2 grazie a una tripletta proprio di Schiavio.

VIDEO: la prima tappa 

La seconda tappa 

La terza tappa 

La quarta tappa

“Sono veramente commossa”, diceva alla partenza la figlia dell'ex campione rossoblù Marcella, che ha simbolicamente consegnato la riproduzione della maglia del padre a Corvinelli, dopo aver ricevuto in omaggio dal nostro giornale la copia originale del 'Carlino' di novant'anni fa che celebrava quella tripletta storica.

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A sospingere Corvinelli nella sua impresa c'erano anche due ex rossoblù del calibro di Mirko Pavinato, l'ex capitano dell'ultimo scudetto, e Franco Colomba, l'allenatore dell'ultimo Bologna che nel 2010 espugnò il Franchi. “Sarà dura - ha detto Corvinelli prima di infilarsi sotto il portico di San Luca, prima rampa di un viaggio di 120 chilometri -. Ma so che mi verrà in soccorso il grande amore che ho per il Bologna...”.  

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