Bologna Fc, Donadoni: "Ci vuole saggezza a valutare le situazioni"

Il mister punta il dito contro alcune decisioni arbitrali, negato anche un rigore ai rossoblù

Roberto Donadoni in panchina

Roberto Donadoni in panchina

Milano, 11 febbraio 2018 - “La prima ammonizione di Mbaye non era giusta, poi un giocatore già ammonito sa che non deve fare un intervento di quel tipo. In 10 però ce la siamo giocata; in doppia inferiorità è stata più difficile, ma è il piede di Lisandro Lopez che finisce sotto quello di Masina - dice riferendosi al fallo del terzino costato il rosso diretto nei minuti di recupero. Va considerata tutta la dinamica dell'azione. Ci vuole saggezza nel valutare queste circostanze”.

Stuzzicato dopo la sconfitta contro l'Inter Roberto Donadoni sottolinea le decisioni arbitrali che non gli sono piaciute. La sua squadra invece non gli è dispiaciuta nonostante a San Siro sia arrivata la terza sconfitta consecutiva, la quinta nelle ultime sei giornate. Puntuale come dopo ogni sconfitta arriva però il refrain del tecnico sulla crescita, sulla determinazione e sul lavoro: “Abbiamo giocato alla pari con loro - dice Donadoni -. Siamo dispiaciuti perché potevamo fare risultato. C'è demerito da parte nostra per non aver almeno pareggiato: dovevamo essere più determinati. Nelle occasioni create dobbiamo essere più convinti e decisi, non aspettando gli eventi”.

L'attesa degli eventi che c'è stata anche sul gol al pronti via di Eder: “Abbiamo dato poca pressione a chi aveva palla- dice Donadoni. Siamo troppo preoccupati che ci saltino e non andiamo con la veemenza necessaria ad evitare cross. Su questa cosa lavoriamo in settimana”. Una volta in svantaggio il Bologna è riuscito a pareggiare in un primo momento, ma il gol nella ripresa di Karamoh ha deciso l'incontro. Nonostante la rete da recuperare Donadoni ha scelto di lasciare in panchina Destro: “Chi dovevo togliere?- risponde piccato l'allenatore rossoblù -. Bisogna valutare le circostanze. Se si ragiona in termini di gol fatti, sarebbe dovuto entrare Destro, ma bisogna leggere le partite: sono la lotta, l'avversario a far propendere per una scelta. Non è che ce l'ho con uno o con l'altro”. Grande lottatore si è invece dimostrato ancora una volta Palacio: “Sicuramente è un esempio - afferma l'allenatore del Bologna -. Se gli allenatori avessero tutti uno come Palacio sarebbero tutti fortunati”. 

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