Il lavoro di quattro università nell’anima scientifica del parco

università fico

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A SUPERVISIONARE l’anima scientifica della Fabbrica italiana contadina c’è una Fondazione nata e pensata per diffondere l’educazione alimentare e la sostenibilità. La Fondazione è presieduta da Andrea Segrè – agroeconomista, saggista e fondatore tra le altre cose di Last Minute Market – che qualche anno fa, appena nominato presidente del Caab, ebbe per primo l’intuizione di realizzare in quei grandi spazi inutilizzati una cittadella del cibo e della biodiversità. Con lui nella Fondazione siedono i rappresentanti di quattro atenei e delle istituzioni legate alla ricerca sul cibo.

ATTIVA la collaborazione con svariati ministeri e con quattro università: Alma Mater Studiorum di Bologna, Suor Orsola Benicasa di Napoli, Università degli studi di Trento e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Alla Fondazione Fico spetta – dice lo statuto – il compito di progettare, organizzare e promuovere i programmi di cultura della sostenibilità economica, sociale ambientale e alimentare in seno a Fico, messi poi in pratica attraverso circa mille corsi divulgativi all’anno.

TRA I TANTI progetti già messi in campo dalla Fondazione Fico c’è quello siglato con Arpae, l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia Romagna, per realizzare all’interno di Fico un frutteto della biodiversità dove recuperare specie perdute e sviluppare laboratori e ricesche in collaborazione con scuole e università. La Fondazione, infine, promuove già da due anni, e continuerà a farlo all’interno di Fico, il premio internazionale Bologna Award (nella foto i vincitori dell’edizione 2017), dedicato alla sostenibilità.