Casalecchio, falso prete impartisce le benedizioni pasquali e s’intasca le offerte

Il truffatore è un uomo di colore

Un sacerdote (Foto d'archivio)

Un sacerdote (Foto d'archivio)

Casalecchio (Bologna), 4 marzo 2015 - Veste l'abito talare al quale aggiunge un giaccone nero come la sua pelle, porta la stola, l’aspersorio, e recita a memoria le preghiere canoniche. È il finto-prete che negli ultimi giorni ha incassato le offerte dei fedeli delle diverse parrocchie di Casalecchio dopo avere regolarmente benedetto le loro case. In alcuni casi ha suscitato il sospetto delle persone visitate, e allora si è ritirato in buon ordine passando a suonare ai campanelli dei palazzi di un altro isolato. A tutti gli effetti una nuova frontiera della truffa porta-a-porta che fino ad ora aveva registrato il finto operatore Hera, il finto poliziotto, il finto addetto dell’Enel e anche il falso assistente domiciliare. All’appello degli imbroglioni mancava appunto il finto sacerdote.

Ne ha avuto notizia don Duilio Farini, vero parroco a Cristo Risorto, che domenica scorsa dal pulpito ha messo in guardia i suoi fedeli al termine della messa: «Me lo hanno riferito due mie parrocchiane che si sono stupite del fatto che per le benedizioni pasquali fosse stato incaricato un parroco di colore il quale poi alla fine della preghiera non avesse lasciato neppure il classico santino – racconta il parroco –. Io ho detto loro che non ho proprio mandato nessuno. Che le benedizioni le faccio io come sempre. Non ho idea di chi possa essere. Ho ritenuto giusto mettere in guardia i fedeli».

Don Duilio non manca inoltre di aggiungere una battuta di spirito: «Le mie pie donne hanno chiarito che l’Ave Maria l’ha detta proprio bene – sottolinea –. E poi è vero che con l’incendio della mia chiesa mi sono un po’ affumicato...Ma mi si riconosce ancora bene!».

In un negozio del centro, altra parrocchia, San Giovanni Battista, una commessa ha allontanato il finto prete: «Conosco bene il nostro parroco e quando ho visto quel sedicente prete che voleva benedire l’ho invitato ad uscire. Qui ne vediamo di ogni tipo, ma questa non ci era ancora capitata». Non risultano benedizioni fasulle dall’altra parte del ponte sul Reno, territorio di San Martino: «Era successo in novembre in occasione della festa patronale. Un ragazzo era andato in un negozio e si era spacciato per mio cappellano. Io ho subito denunciato il fatto ai carabinieri – chiarisce don Roberto Mastacchi, parroco nella chiesa più antica della cittadina sul Reno –. Ora invece per le benedizioni pasquali non ho avuto sentori di persone che approfittano della buona fede della gente. È una vera truffa e spero proprio che vengano identificati».

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