Fortitudo, a un passo dall'impresa

Il tecnico della Effe Matteo Boniciolli sottolinea come manchi davvero poco (oltre magari ad un esterno) per arrivare a fare grandi cose

Matteo Boniciolli durante gli allenamenti (Schicchi)

Matteo Boniciolli durante gli allenamenti (Schicchi)

Bologna, 27 marzo 2017 – Manca sempre un centesimo per fare un euro. Sembra essere il destino della stagione della Fortitudo Kontatto squadra che a tutto, ma proprio tutto, società, pubblico, squadra, allenatore, staff, per puntare in alto, ma che fin’ora si è quasi sempre fermata ad un passo dall’impresa. Quasi perché varrà quel varrà, secondo tanti, ma la Effe un trofeo comunque in bacheca lo ha messo con la conquista della SuperCoppa ad inizio stagione e poi come Matteo Boniciolli dice da tempo tra 4 partite, inizia una competizione tutta nuova che si chiama playoff e dove, a quel punto si, conta solo ed esclusivamente vincere.

“Nelle partite di cartello perdiamo sempre allo sprint sbagliando qualcosa: vuol dire che per starci ci stiamo, ma che ci manca sempre quel piccolo dettaglio in più per fare la differenza – conferma lo stesso Boniciolli - E quel dettaglio è, a memoria, una palla persa di Raucci quando loro ci eravamo allenati sul loro pressing, o i liberi di Ruzzier in un momento che contava”.  

Alla Effe è mancata un po’ di cattiveria agonistica. “Nel girone di ritorno abbiamo perso 4 partite con 12 punti complessivi di differenza. Visti gli errori ora Candi tirerà 300 volte da 3 al giorno, e Ruzzier farà lo stesso ai liberi. A Roseto eravamo partitti segnando 27 punti, ma non possiamo pensare che ci pensi sempre Legion abbiamo bisogno di tutti e di alternative”.  Boniciolli fa riferimento anche al mercato. “Se dovessimo pensare ad irrobustire il roster, come peraltro stanno pensando tutti, chi si sentisse messo da parte pensi che le opportunità le ha avute. Non possiamo aspettare in eterno, qualcosa ci manca”.

Il tecnico non è comunque preoccupato in vista dei playoff. “Giocando ogni 48 ore, un margine di fiducia ce lo abbiamo. Con Roseto abbiamo giocato in 11, forse ho sbagliato io a non utilizzare di più Marchetti dopo i primi possessi indecorosi di Ruzzier, ma ci serviva tiro da fuori. Ci manca un esterno accanto a Legion che possa trovare qualcosa fuori dal seminato. I pochi minuti di Montano? Il nostro sistema è tale per cui se entri e rendi stai, se entri e ti palleggi la palla sui piedi esci”.

Intanto domenica alle 18, al PalaDozza, arriva l’Assigeco Piacenza, avversario non impossibile, ma al tempo stesso scorbutico. Dare per scontata, ancor prima di giocare, la Effe potrebbe essere fatale, ecco perché giustamente il tecnico Matteo Boniciolli terrà i suoi sulle spine per tutta la settimana, deciso a non far calare l’attenzione di Mancinelli e compagni in vista di Piacenza.  

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