Frusta il cane con il guinzaglio, denunciato dalla polfer

Il bastardino, Pocio, è stato salvato dai poliziotti e affidato ai volontari del canile di Trebbo Il padrone nei guai per maltrattamento di animali e oltraggio a pubblico ufficiale

La ‘carta d’identità’ del piccolo Pocio

La ‘carta d’identità’ del piccolo Pocio

Bologna, 2 marzo 2015 – Denutrito, spaventato e sanguinante. Così gli agenti della Polfer hanno trovato Pocio, una mite bastardino, ora affidato alle cure degli operatori del canile comunale di Trebbo, dopo essere stato salvato dalle vessazioni del suo padrone, O. M., trentino di 35 anni senza fissa dimora in città. I poliziotti sono intervenuti sabato sera verso le 23 in seguito alla segnalazione di alcuni viaggiatori, che in zona stazione avevano assistito ai maltrattamenti inferti dall’uomo al cangolino. Pocio veniva preso a calci e frustato con il guinzaglio dall’uomo, che urlava frasi del tipo: ‘Inchinati al re’.

In pochi minuti gli agenti hanno rintracciato il trentacinquenne in via Matteotti, mentre continuava a strattonare il cagnolino, terrorizzato e con la coda tra le gambe. ‘Il cane è mio e ci faccio quello che voglio’, ha detto il padrone ai poliziotti, che lo hanno denunciato per maltrattamento di animali e oltraggio a pubblico ufficiale.

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