Febbre da fusione. Ci provano pure Budrio, Granarolo e Castenaso

Nella Bassa si punta al super Comune

Una veduta del municipio di Budrio

Una veduta del municipio di Budrio

Bologna, 1 marzo 2015 - Tra i comuni si sta diffondendo una vera e propria febbre da fusione. Anche l’Unione Terre di Pianura che comprende Budrio, Granarolo, Baricella, Minerbio e la new entry Malalbergo procede in questo senso. I sindaci hanno commissionato uno studio di fattibilità a ‘geometria variabile’, finanziato in parte dalla Regione, per esplorare fusioni a due, tre o più Comuni. Lo studio comprende anche Castenaso pur non essendo dentro Terre di Pianura. I sindaci Lorenzo Minganti di Minerbio e Andrea Bottazzi di Baricella hanno già annunciato di puntare a una fusione, ma anche Malalbergo del sindaco Monia Giovannini non ha nascosto di essere interessata. I tre Comuni insieme darebbero vita a un solo municipio da 25mila abitanti.

Sull'altro versante di Terre di Pianura, invece, un’ipotesi potrebbe essere la fusione tra Budrio, Castenaso e Granarolo (in totale 40mila abitanti). Per il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi infatti «l’ideale è una fusione che crei un Comune tra i 30mila e i 50mila abitanti». «Budrio, Castenaso e Granarolo – osserva – sono limitrofi e hanno tanto in comune. Con la città metropolitana le fusioni sono una soluzione sensata. Forme associative come le Unioni dei Comuni, invece, sono superate anche perché non si capisce alla fine chi abbia la responsabilità delle decisioni». Per il sindaco di Budrio Giulio Pierini «le fusioni sono un orizzonte utile e importante per i comuni.

Si tratta di una soluzione da esplorare e su cui voglio esprimermi, insieme ai sindaci dei comuni vicini – osserva – dopo che avremo visto i risultati dello studio». Il sindaco di Granarolo Daniela Lo Conte si proietta oltre le fusioni: «Non sono contraria, ma credo che con la città metropolitana spariscano i campanili e tutte le amministrazioni diventino quartieri. La fusione rischia di essere obsoleta». Malalbergo,intanto, è entrata nell’Unione Terre di Pianura: «Insieme agli altri Comuni – spiega il sindaco Monia Giovannini – possiamo rafforzare l’Unione e pensare a servizi sempre più efficienti per i cittadini, in un rapporto forte e credibile rispetto alla città metropolitana. In questa ottica l’atto di indirizzo di Malalbergo prevede anche di valutare ipotesi di fusioni con territori limitrofi, attraverso il confronto con cittadinanza, forze imprenditoriali, sindacali e associazionismo».

Il consigliere regionale di FI Galeazzo Bignami avverte però i sindaci: «I maggiori risparmi che si ottengono con le fusioni non devono tradursi in maggiori costi per i cittadini».

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