Divieto di dimora per De Pieri? Gli antagonisti del Tpo pronti a scendere in piazza

Una misura che si riferisce agli scontri del 18 giugno per lo sgombero della villetta liberty di viale Aldini. Presidio organizzato in piazza San Francesco

Gianmarco De Pieri (FotoSchicchi)

Gianmarco De Pieri (FotoSchicchi)

Bologna, 29 agosto 2015 - ‘Solidarietà a Gianmarco. Continueremo le nostre battaglie, non ci fermeranno. E vogliamo la libertà di dimora per De Pieri. Subito’’. Un messaggio molto chiaro quello lanciato oggi dal centro sociale Tpo, che ha organizzato una conferenza stampa nella sede di via Casarini per rispondere al provvedimento di divieto di dimora emesso dal gip Letizio Magliaro (su richiesta del pm Antonello Gustapane) nei confronti del leader del Tpo Gianmarco De Pieri. Una misura notificata a De Pieri dalla Digos e che si riferisce agli scontri con le forze dell’ordine avvenuti il 18 giugno durante lo sgombero della villetta liberty di viale Aldini.

Alla conferenza hanno partecipato Domenico Mucignat del Tpo, l’avvocato Simone Sabatini, legale di De Pieri, e Cecilia di Làbas. Al leader del Tpo è arrivata la solidarietà da tutto il mondo antagonista e da alcuni esponenti politici. “Soltanto qualche misera ora - attacca il Tpo -. Per il giudice Letizio Magliaro e il pm Antonello Gustapane tutti gli affetti, la famiglia, un figlio di nemmeno un anno di età, una nota attività commerciale, le amicizie e il legame con tutti i suoi compagni e le compagne di mille battaglie valgono soltanto qualche ora. A Gianmarco promettiamo che non sarà mai lasciato solo e che la battaglia contro l’uso scellerato di queste misure cautelari è appena cominciata’’.

“La decisione del pm Gustapane di divieto di dimora a Bologna per Gianmarco De Pieri è una scelta gravissima - scrivono in una nota Stefano Lugli e Sara Visintin, segretario e vice segretaria regionale di Rifondazione comunista -. Lo è sul piano delle motivazioni che l’hanno scatenata e lo è sul piano politico. Si tratta di una misura cautelare dal carattere fascista e propria di un metodo di repressione che punta a distruggere un movimento politico, sociale e di lotta che si contrappone a ingiustizie che le leggi tutelano”. In piazza San Francesco un presidio per protestare contro il divieto di dimora. Tra le adesioni quella del Vag61 e di altri centri sociali e collettivi.

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