Gianluca Vacchi racconta la sua dolce vita

L’imprenditore principe dei social network presenta alla Feltrinelli il suo libro ‘Enjoy’. "Perché non ostentare il propio stile di vita, se è frutto del lavoro?" FOTO La presentazione

Bologna, Gianluca Vacchi presenta il suo libro alla Feltrinelli (FotoSchicchi)

Bologna, Gianluca Vacchi presenta il suo libro alla Feltrinelli (FotoSchicchi)

Bologna, 6 maggio 2016 – Ha più tatuaggi dei personaggi descritti da Nicolai Lilin in Educazione Siberiana. Solo che, a differenza di quei personaggi, Gianluca Vacchi, bolognese è, non solo un imprenditore di successo, ma anche un esempio per legioni di giovanissimi che seguono con adorazione la sua vita, diventata, grazie a un uso accorto dei social network, sempre più pubblica. Al punto che il Vacchi mondano e il Vacchi alla guida della IMA, azienda leader mondiale nel settore del packaging, l’industriale di successo e il cinquantenne che scorrazza con Bobo Vieri per le vie di Miami, non si distinguono più. Tutto questo è raccontato nella sua autobiografia Enjoy che presenta alla Feltrinelli (foto) di piazza Ravegnana (ore 18).

‘Enjoy’ è una parola che sintetizza una visione di vita.

«È una di quelle parole che testimonia la capacità di sintesi della cultura anglosassone. È la mia maniera per invitare le persone, soprattutto i più giovani, a vivere sino in fondo la propria vita, a godere di ogni attimo, a conciliare le responsabilità professionali con l’edonismo, a sfatare le convenzioni borghesi che fanno di questo paese un luogo poco ospitale per i ragazzi. Insomma, è una maniera piccola ma spero significativa, per trasmettere una felice e fortunata esperienza a chi è stanco di sentirsi dire che il futuro non esiste».

Il libro arriva dopo una intensa attività sui social.

«Qualche anno fa ho iniziato a studiare le forme di comunicazione più utilizzate dai ragazzi, volevo entrare in sintonia con i loro mondi e farlo come fossi uno di loro, magari con più avventure e percorsi da raccontare. Sono arrivato a oltre 600mila fans sui social. Rendere pubblica la mia vita privata è servito ad aiutare i ragazzi a sfatare i pregiudizi».

Quali?

«Perché non poter ostentare il proprio stile di vita, se è frutto del proprio lavoro? Perché nascondere la passione per le auto di lusso e le belle donne? Attività professionale e ricerca del piacere non sono due universi separati. Godere dell’esistenza, traendo il massimo anche dagli aspetti negativi, è un atteggiamento persino rivoluzionario».

Il libro è una biografia?

«Piuttosto una guida. L’arte della seduzione, che importanza hanno i tatuaggi, come si sviluppa una carriera. Insomma ‘Enjoy’ serve a tutti quelli che vogliono costruire il proprio stile».

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