Ecco la guida per trovare lavoro all'estero

Forchielli svela i segreti su come trovare un'occupazione fuori dall'italia, l'intervista

La copertina di 'Trova lavoro subito!"

La copertina di 'Trova lavoro subito!"

Bologna, 9 settembre 2015 - È un libro, o meglio una guida, su come trovare un’occupazione all’estero, un vademecum per conoscere quali sono i mestieri più richiesti, che tipo di formazione è necessario avere, come costruire un curriculum, quali sono i segreti per un colloquio, e così via. Si chiama «Trova lavoro subito!» (Sperling & Kupfer) ed è stato scritto da Alberto Forchielli, esperto nello sviluppo di affari internazionali, e da Stefano Carpigiani, esperto di ricerca e selezione di personale, che spiega: «Ci aspettiamo che leggendolo tanti capiscano che cercare un lavoro all’estero è un’opportunità e può essere un aiuto anche per i genitori, per formare i figli».  Forchielli, perché questo libro? «Negli ultimi anni ho ricevuto tantissimi curricula. Una tragedia: molti ragazzi non sanno le lingue, hanno sbagliato formazione. Vorrei aiutarli, ma non posso. La disoccupazione giovanile è una tragedia». E si risolve mandando tutti via dall’Italia? «In questo Paese il lavoro non c’è, l’economia italiana è stanca, è vecchia, non può creare occupazione, inutile che si parli di ripresa. E così sarà per molti anni». Quindi meglio emigrare: le daranno dell’antinazionalista. «Andando a lavorare in un altro Stato si può avere un buon stipendio e mandare soldi a casa, formarsi e poi anche tornare qui a lavorare». Che cosa suggerite? «Diamo indicazioni su cosa studiare, su come scrivere un curriculum, su quali siti internet pubblicarlo, su quali Stati puntare». A chi è utile? «Più ai genitori che a ragazzi appena laureati. Purtroppo in Italia c’è una mentalità sbagliata: si pensa tardi a cosa fare da grandi. Bisogna pensarci da piccoli, o meglio i genitori devono farlo». Si spieghi. «Come succede negli Stati Uniti o in Cina, bisogna che a 10 o 11 anni si parli già almeno un’altra lingua, ad esempio. Per poi avere le idee chiare sul liceo e l’università dove studiare».  A chi sconsiglia di cercare lavoro in un altro Paese? «A chi non sa le lingue e a chi ha studiato ad esempio storia, scienze politiche o economia». Le figure più ricercate? «Ingegneri, programmatori di software e chi lavora nella sanità, dai medici agli infermieri. Per loro le porte sono aperte».

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