Forza Nuova: “Schederemo gli hotel dove vanno profughi”

Roberto Fiore: “Renderemo pubblici nomi e cognomi di direttori degli alberghi”. La replica di Asshotel-Confesercenti: "Bene, un po' di pubblicità in più"

Immagine d’archivio

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Bologna, 2 ottobre 2014 - "Renderemo pubblici i nomi ed i cognomi dei direttori degli hotel che metteranno a repentaglio la sicurezza della nostra gente". Lo annuncia la segreteria provinciale di Bologna di Forza Nuova in un comunicato in cui definisce "inaccettabile" che ci siano albergatori che accettino di "ospitare gli immigrati smistati dalla Prefettura nei loro hotel" nell'ambito della gestione dei profughi da accogliere.

Secondo il partito di Roberto Fiore, bisogna fermare un "business dell'accoglienza": gli albergatori, in provincia di Bologna, riceveranno 30 euro per ogni immigrato ospitato, si legge nella nota di Forza nuova, e ogni 30 profughi accolti, "gli hotel riceveranno 27.000 euro mensili". Ma così si mette a repentaglio "la salute e la sicurezza della popolazione". Forza Nuova ritiene infatti che possano diffondere varie malattie. "Fermare l'immigrazione, e battersi per un rimpatrio totale di tutti gli immigrati sul territorio, non e' piu' un diritto ma un dovere", si legge infine nella nota del partito di estrema destra.

Pronta la risposta di Asshotel-Confesercenti Bologna. "Se Forza Nuova vuole pubblicare il nome di un direttore di albergo che fa il proprio lavoro e non fa nulla contro la legge, lo pubblichi pure. Vorrà dire che gli farà un po' di pubblicità gratuita". Questa la replica di Paolo Mazza, presidente di Asshotel-Confesercenti Bologna, all'organizzazione di estrema destra che ha annunciato di voler "schedare" le strutture che decidono di accogliere migranti e profughi. "Se un albergo valuta di farlo perché ha una convenzione con la Prefettura, avrà calcolato i pro e i contro. È una questione di lavoro - dichiara Mazza - non di dare asilo a delinquenti o meno". Quella di Forza Nuova, dunque, è una presa di posizione "un po' forte", manda a dire il rappresentante degli albergatori, a cui comunque non e' ancora capitato di confrontarsi con operatori che hanno deciso di accogliere i profughi. Ad ogni modo "ognuno a casa propria fa i suoi conti", ribadisce Mazza. 

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