E' l’imprenditore Ugo Poppi a vincere la terza edizione del Premio Mascagni

La premiazione oggi, nell’auditorium Marco Biagi al Qn-il Resto del Carlino. Le Elettrostamperie Poppi di Castello d’Argile si aggiudicano il premio dedicato a Paolo Mascagni e alle imprese che crescono FOTO La cerimonia nell'aula Biagi / VIDEO Le premiazioni

Elena Zacchiroli, Virginio Merola, il vincitore Ugo Poppi, Alberto Vacchi e Andrea Cangini

Elena Zacchiroli, Virginio Merola, il vincitore Ugo Poppi, Alberto Vacchi e Andrea Cangini

Bologna, 13 novembre 2014 - È la Elettrostamperie Poppi di Castello d’Argile ad aggiudicarsi la terza edizione del ‘Premio Mascagni, imprese che crescono’. L’iniziativa, organizzata da il Resto del Carlino e Unindustria, è nata nel 2012 in memoria dell’imprenditore Paolo Mascagni.

Affollata la cerimonia di premiazione (FOTO - VIDEO), che si è tenuta nell’auditorium Marco Biagi della redazione del Carlino, in via Enrico Mattei 106. Presenti i familiari di Paolo Mascagni, i vertici di Unindustria, quelli del giornale e le istituzioni cittadine. A ricevere il premio dalle mani del direttore di Qn-il Resto del Carlino, Andrea Cangini, e del presidente di Unindustria, Alberto Vacchi è stato il fondatore delle Elettrostamperie, Ugo Poppi, 75 anni, che nel 1963 fondò l’azienda di stampati in acciaio insieme al fratello Oliviero.

Oggi l’azienda conta tre stabilimenti (a Castello d’Argile, Casalecchio e Dosso di Cento), 60 dipendenti e 20 collaboratori esterni e nel 2013 ha totalizzato un fatturato di 16 milioni di euro, in crescita del 9% sull’anno precedente, con un 10% di risultati realizzati all’estero. Tra i principali clienti dell’azienda figurano i produttori di macchine agricole, movimento terra, utensili, ciclomotori e particolari di automotive.

Presente da oltre mezzo secolo, la Elettrostamperie Poppi si è in realtà sempre distinta per una particolare predisposizione al nuovo, soprattutto nelle modalità di lavoro. Lo dimostra un impianto di riscaldamento degli stabilimenti a spreco zero che utilizza l’acqua bollente in uscita dalle linee di produzione (oggi è prassi ma undici anni fa non lo era) e un sistema di produzione che la vorando su piccoli pezzi piuttosto che su grandi blocchi di acciaio e riscaldando soltanto la parte da modellare e non tutto il pezzo si contraddistingue per una particolare propensione al risparmio di risorse ed energie.

LO SPECIALE Premio Mascagni 2014

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