’Ndrangheta, inchiesta Aemilia: in arrivo gli avvisi di fine indagine per 224 persone

Il procuratore Roberto Alfonso: “Ma per ospitare il processo manca l’aula bunker ” FOTO

I carabinieri del nucelo investigativo

I carabinieri del nucelo investigativo

Bologna, 22 giugno 2015 - Nel giro di una settimana la Procura di Bologna dovrebbe chiudere l’inchiesta Aemilia (FOTO) e inviare gli avvisi di fine indagine a 224 persone. “Stiamo controllando imputazione per imputazione”, spiega il procuratore generale Roberto Alfonso. “Sono sicuro che entro il 28 giugno notificheremo gli avvisi di fine indagine”, afferma Alfonso, a cui seguiranno le richieste di rinvio a giudizio. Il procuratore rivendica la chiusura dell’inchiesta “a cinque mesi” dalle prime ordinanze.

Uno “sforzo enorme e gigantesco” da parte di magistrati e uffici giudiziari, sottolinea il procuratore, “non posso che lodarli sia per la gestione delle indagini che per la gestione amministrativa del fascicolo”. Per ospitare l’udienza preliminare di Aemilia, che “durerà qualche mese”, serve un’aula da almeno 350 persone, stima Alfonso, tra imputati e avvocati. Il Comune di Bologna “si sta dando da fare - spiega il procuratore - ma finora abbiamo visto locali inidonei”. Anche l’aula bunker della Dozza “è troppo piccola” e ha bisogno di lavori di manutenzione straordinaria. “C’è un progetto da 1,3 milioni di euro fermo al Ministero da un anno”, sottolinea Alfonso. E’ stato visto anche un padiglione della Fiera, fa sapere Scutellari, che potrebbe essere il luogo giusto.

Ma “c’è il problema delle spese” per l’affitto, a cui aggiungere i costi per l’arredo, le attrezzature e i trasporti. Per questo, procuratore e presidente del Tribunale hanno scritto al ministro. “Orlando ha dato la sua disponibilità - afferma Alfonso - siamo in contatto e a giorni lo incontreremo”, sapendo che la “spesa è impegnativa” ma che al tempo stesso il ministero non ha molti fondi a disposizione. “Sono certo però che troveremo un’intesa - è fiducioso il procuratore - avendo la consapevolezza che si tratta di un processo importantissimo anche per l’immagine dello Stato”.

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