L’ultima ‘piega’ è stata fatale per Lino e Marco

Il frontale tra centauri sulla Futa a Pianoro

Lino Lelli e Marco Graziano, morti nel tragico schianto sulla Futa

Lino Lelli e Marco Graziano, morti nel tragico schianto sulla Futa

Bologna, 20 ottobre 2014 - LE LORO strade si sono incrociate per un attimo. E quell’attimo è stato fatale a entrambi. Diversi per età e per mestiere, Lino Lelli, 57 anni, di Pianoro, e Marco Graziano, 36 anni, originario di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, ma residente a Castel Maggiore, avevano una grande passione in comune: le moto.

E PROPRIO in sella alle loro due ruote, ieri mattina poco prima dell’ora di pranzo percorrevano la provinciale Futa, per ‘piegare’ qualche curva, approfittando delle ultime domeniche di bel tempo. All’altezza di Livergnano, frazione di Pianoro, intorno alle 12,30, per motivi ancora al vaglio dei carabinieri della locale stazione, intervenuti sul posto per i rilievi, si sono schiantati frontalmente. Nessuno in quel momento transitava lungo la strada: nessun testimone ha quindi potuto raccontare, esattamente, come siano andate le cose.

LELLI, padre di due figli, aveva lavorato all’istituto ortopedico Rizzoli; Graziano, invece, trasferitosi nel Bolognese alcuni anni fa, era ingegnere. Entrambi, come detto, amavano moltissimo le moto: l’Aprilia nera, con la scritta ‘Hijo de Futa’, era l’orgoglio di Lelli, che la inforcava ogni volta che ne aveva il tempo e l’occasione. E, ironia tragica della sorte, è stato a bordo della sua passione che ha concluso la vita. Così come il trentaseienne, che aveva una Suzuki e nei giorni liberi si divertiva tra le curve della Futa, una delle strade più amate dai motociclisti delle nostre zone.

A DIRE il vero, il tratto che stavano percorrendo Lelli e Graziano non era ‘difficile’ per gli appassionati: a costare la vita a entrambi è stata probabilmente una manovra errata commessa da uno dei due che, unita all’alta velocità, ha fatto sì che le due moto andassero a scontrarsi. Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo a nessuno dei due, morti entrambi sul colpo.

IL PRIMO ad accorgersi dell’incidente è stato un altro centauro, arrivato pochi minuti dopo la tragedia: è stato lui a dare l’allarme, ma all’arrivo dei soccorsi (era stata allertata anche l’eliambulanza, inutilmente), per i due non c’era già più niente da fare. Sbalzati sull’asfalto, a una decina di metri dalle rispettive moto, erano ormai esanimi. Gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che stabilirne la morte.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro