Mercoledì 24 Aprile 2024

Bologna, Tacopina e Saputo a colloquio per accordarsi sul destino del club

Fenucci collegato in videoconferenza

Tacopina, Di Vaio e Saputo

Tacopina, Di Vaio e Saputo

Bologna, 26 novembre 2014 - GUARDANDO da bordo campo l’allenamento dei rossoblù di Lopez, Marco Di Vaio ieri pomeriggio deve aver pensato quanto può essere vicina l’America vista da Casteldebole. Se i pensieri avessero le ali, così vicina da poterla quasi toccare. Già, perché i pensieri e gli occhi di chi ha a cuore le sorti del Bologna restano tutti puntati su New York, dove fino alla tarda serata di ieri (notte fonda in Italia per via delle sei ore di differenza di fuso orario) Tacopina e Saputo hanno spaccato in quattro presente e futuro rossoblù per dare finalmente una rotta alla nave che quaranta giorni fa è uscita dal porto di Casteldebole.

Urge unità d’intenti, un portafoglio gonfio (e qui bisogna decidere chi vi metterà in mano in modo più massiccio: tutti gli indizi portano a Saputo), ma soprattutto chiarezza dei rispettivi ruoli: quella che Saputo invoca, per senza mai essere uscito allo scoperto con dichiarazioni ufficiali, da quando Tacopina a Casteldebole ha cominciato a correre da solo.

DA CHE MONDO è mondo chi mette più soldi comanda o almeno, nelle migliore delle ipotesi, non assiste passivamente alle decisioni del socio più debole. Questo ha chiesto ieri a New York Saputo a Tacopina, in un incontro a cui ha partecipato, collegato in videoconferenza da Casteldebole, il neo amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci. Una presenza strategica quella dell’ex ad della Roma. Fenucci è l’uomo a cui la proprietà ha appena consegnato le chiavi della cassaforte rossoblù e mai come in questo delicato passaggio la parte finanziaria, vedi alla voce fideiussione da 6 milioni che reclamano i soci di Bologna 2010, assume un ruolo decisivo. Tacopina può farcela, con l’aiuto dei soli partner fin qui arruolati, a presentare quella fideiussione oppure, come appare più probabile, avrà bisogno del supporto finanziario del magnate canadese?

L’INCONTRO che si è concluso nella notte, quando ormai i giornali da noi erano in stampa, ha toccato anche i temi strategici del rifacimento del Dall’Ara e di quello della squadra. E qui entra in campo il ruolo di Pantaleo Corvino. L’ex diesse di Lecce e Fiorentina da settimane è sull’uscio di Casteldebole e aspetta solo l’imprimatur ufficiale della nuova proprietà per cominciare a operare al mercato di riparazione.

LA FINESTRA si apre a gennaio e cominciare a lavorare adesso vorrebbe dire già muoversi in ritardo. Perché il tempo corre, ma il Bologna purtroppo no. Anzi: sul campo ha frenato vistosamente. I 2 soli punti raccolti nelle ultime 4 partite testimoniano che il lavoro fatto dalla coppia Fusco-Lopez, pur positivo considerata l’emergenza estiva, non fornisce sufficienti garanzie di serie A diretta. Se Tacopina e Saputo sbloccano la macchina rossoblù, Lopez si gioca la panchina nelle prossime due sfide con Bari e Catania. Quanto a Fusco, difficilmente accetterà di restare sotto l’ala di Corvino.