Infermieri, servono equilibrio psicologico e competenza

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 6 aprile 2016 - Non è la prima volta che si scoprono infermieri killer. Quando succede se ne parla in tv e sui giornali per qualche giorno, poi tutto finisce lì e, a quanto pare, tutto continua come prima. Cos’altro ci vuole perché intervenga chi ha il compito di fare funzionare al meglio il nostro Servizio sanitario? Che aspettano ad intervenire i nostri politici? A noi italiani ora non resta che sperare. L. N., Modena

 

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni 

L’infermiere, come il medico, è il mestiere più delicato del mondo. I professionisti che lavorano negli ospedali sono coloro a cui si aggrappa l’umanità che soffre, sono coloro che al di là delle competenze, possono dare forza con un sorriso ai malati o gettarli nella disperazione per mancanza di attenzione. E’ un mestiere in cui serve tanto equilibrio. Gli infermieri killer sono episodi limite anche se diffusi. E’ sotto accusa Fausta Bonino a Piombino (13 morti), è stata condannata all’ergastolo Daniela Poggiali a Lugo (1 decesso e altri 10 sotto la lente), uccideva con l’insulina Angelo Stazzi a Tivoli (5 casi). L’elenco è lungo. Ecco perchè, per rispetto a tanti professionisti seri, sarebbe giusto allestire un controllo periodico dal punto di vista psicologico. Lo ha proposto anche l’assessore alla sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi: test ogni 5 anni. Ma pochi pazzi per fortuna non screditano una intera categoria.

beppe.boni@ilcarlino.net

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