Italia-Germania, è 'derby' al Goethe-Zentrum

L'attesa della partita all'Istituto di cultura germanica in via de' Marchi

SFIDA Alessandro Massaro e Sabine Agthe, del Goethe Zentrum (foto Schicchi)

SFIDA Alessandro Massaro e Sabine Agthe, del Goethe Zentrum (foto Schicchi)

Bologna, 2 luglio 2016 - Il calcio è così. Basta essere in due nello stesso ufficio, pensarla in maniera opposta ed è già derby. Anche in un luogo come il Goethe-Zentrum, l’istituto di cultura germanica che divide gli spazi di via de’ Marchi con l’Alliance Française. L’attività, con l’arrivo dell’estate, è ormai ridotta al minimo, e restano pochi studenti a frequentare le ultime lezioni dei corsi offerti dalla struttura. Gli Europei e, in generale, il calcio sulla carta sembrano un mondo lontano anni luce da queste mura che rappresentano la porta d’ingresso a Bologna verso la cultura tedesca.

Ma anche qui Italia-Germania non è una partita come le altre. «Negli anni scorsi abbiamo spesso organizzato momenti per vedere qualche partita insieme, ma quest’anno siamo rimasti veramente in pochi», spiega la direttrice Sabine Agthe, che confessa: «Il calcio non mi interessa molto e purtroppo non viviamo momenti felici per la nostra idea di Europa. Però, certamente domani seguirò il risultato della partita. Anche tu, Alessandro, vero?». Alessandro Massaro, 21 anni, alza gli occhi dalla scrivania. Studente di Scienze politiche e dell’Educazione, è al suo ultimo giorno di stage all’istituto.

«Certo che la guarderò. E tiferò Italia», risponde nonostante il marcato accento teutonico. «Sono figlio di genitori italiani, ma ho vissuto a Stoccarda e ora a Bielefeld. Sono venuto in Erasmus a Bologna e ho cercato il modo di fermarmi qui». Lavorando, appunto, al Goethe: «I tedeschi pensano sempre di essere più forti – prosegue –. Anche quattro anni fa, quando ci incontrammo in semifinale, erano un po’ arroganti, poi sappiamo com’è finita».

«Attento a quello che dici... – sorride la direttrice Aghte –. Sei fortunato, perché ho già scritto la tua pagella...». «Sono in una posizione molto scomoda – sorride Alessandro –, quindi... speriamo che vinca il migliore».

E il migliore si troverà, Islanda permettendo, a sfidare in semifinare la Francia, ovvero i vicini della porta accanto. L’Alliance Française, infatti, condivide i muri con il Goethe e tra i muri di via de’ Marchi si pregusta già, qualsiasi sarà il risultato finale, un nuovo derby.

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