Venerdì 19 Aprile 2024

La musica paradisiaca

A ROZZANO un preside ha cancellato il concerto di Natale e il canto «Scendete dalle stelle». Temeva che turbassero la sensibilità di bambini e genitori musulmani. È stato un atto culturalmente negativo, perlomeno in senso musicale. In Italia, nella scuola media è previsto anche l’insegnamento di Musica, anzi si chiede giustamente che venga potenziato. Ma se accettassimo la posizione del preside, per coerenza dovremmo privare i ragazzi, nel seguito della loro educazione, della conoscenza di una buona metà del patrimonio musicale europeo, che con la cultura cristiana ha intrinseci rapporti. I docenti di Musica dovrebbero evitare il Messia di Händel, il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi, le Cantate di Bach, il Requiem di Mozart e quello di Verdi, e tante altre cose ancora. Non solo. Per non urtare la sensibilità dei musulmani, dovrebbero schivare anche opere di repertorio come "Il ratto dal serraglio" di Mozart e "L’italiana in Algeri" di Rossini che, senza riferirsi alla cristianità, mettono in burla l’attrito tra mondo occidentale e orientale. 

POICHE' tuttavia non ci sono solo i musulmani, il politically correct vorrebbe che occultassimo le opere d’arte potenzialmente offensive per i fedeli dell’ebraismo, dalle Passioni di Bach alla Salome di Strauss col famoso cicaleccio dei cinque Giudei. Con questa logica non salveremmo neppure le arti visive, che attingono i propri temi in parti eguali dall’iconografia cristiana e dalla mitologia greco-romana; e men che meno le letterature europee, dalla "Divina commedia" al "Mercante di Venezia".

COSÌ continuando ci troveremmo in breve con un panorama culturale asfittico, irto di cautele e di divieti, in una visione paranoide dei rapporti che il giovane cittadino intesserà con la multiforme realtà circostante. Peggio: sotto il profilo educativo, con simili autocensure ci precluderemmo l’occasione, preziosissima, di mettere a frutto a fini di inclusione e di dialogo il potenziale seduttivo dell’arte musicale. Una musica connotata in senso religioso o ideologico può fornire lo spunto per incentivare il senso storico, ossia la percezione della distanza temporale e ideale che ci separa e al tempo stesso ci collega al passato: al nostro come a quello altrui. La considerazione delle pluralità può alimentare una visione davvero laica della società, rispettosa di ogni cultura e immune dal fondamentalismo.