Un lavoro ben fatto si ottiene con stipendi adeguati

Massimo Gagliardi

Massimo Gagliardi

Bologna, 1 novembre 2014 - In Italia si parla tanto di riduzione del cuneo fiscale per abbassare il costo del lavoro. E sicuramente sarebbe un fatto positivo. Ma è vero anche che in questi anni le aziende hanno fatto di tutto per abbassare il costo del lavoro a scapito delle buste paga dei dipendenti dell’industria che sono tra le più basse del continente europeo. Patrizio Bisoli

Risponde Massimo Gagliardi, vice direttore de il Resto del Carlino

Molti imprenditori hanno pensato di acquisire in competitività andando a produrre all'estero. Correva il 1990 quando il presidente della Viro (lucchetti e serrature) mi diceva: ho impiantato una fabbrica a Timisoara, in Romania. Ma il lucchetto che esce dalla fabbrica di Bologna è di qualità molto superiore. Dopo 25 anni abbiamo capito che per un prodotto di valore serve una maestranza ben pagata. I livelli più bassi del costo medio del lavoro sono rilevati da Immsi (Piaggio) e Indesit (Merloni) con 28mila euro per occupato. Questi due gruppi hanno una produttività pari a 35 e 34mila euro. Dalmine (gruppo Tenaris) ha un costo del lavoro di 75mila euro e Recordati di 66mila. Qui la produttività è alle stelle: ogni dipendente produce valore aggiunto rispettivamente per 143 e 121mila euro (Coltorti).

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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