Una piscina
Bologna, 14 novembre 2014 - Si chiama ‘Legionella’ e crea serissimi problemi respiratori. Il batterio temutissimo dalle amministrazioni comunali, perché si diffonde facilmente negli impianti idrici delle grandi strutture, ha infettato anche la piscina dello stadio in via Andrea Costa. La scorsa settimana le migliaia di utenti che volevano svolgere la loro attività hanno trovato chiuso. «Problema tecnico», recitava il cartello appeso sulla porta fino al 5 novembre, quando poi è stata riaperta la piscina.
In realtà, come spiegato nell’ordinanza del sindaco, l’impianto è stato chiuso «a seguito di notifica di un caso di legionellosi». A infettarsi è stata una donna: i livelli fuori norma sono stati riscontrati nei tre spogliatoi femminili della struttura. Il caso è stato accertato dall’Ausl il 20 ottobre e già a fine mese si è provveduto a interrompere le attività. Poi è arrivata l’ordinanza sindacale, dove si ordinava di «chiudere l’intero impianto, fino ad avvenuta sanificazione e rientro dei valori nelle docce».
È il gestore Sogese a dover provvedere ai controlli e alla bonifica. Il sindaco intima anche al gestore di «rivedere le misure di controllo messe in atto e aggiornare la valutazione del rischio». Come a dire che qualcosa, nella procedura di controllo delle acque da parte del gestore, è andata storta. È su questo che insiste il consigliere di minoranza Marco Lisei (Forza Italia): «Il Comune dovrebbe svolgere maggiori controlli sul modo in cui vengono gestite le piscine comunali – attacca il berlusconiano –. Inoltre c’è un’altra questione: vorrei sapere come sono stati informati gli utenti». Il sospetto di Lisei è che «non ci sia stata comunicazione sul fatto che si trattava di Legionella, cosa che dovrebbe essere di pubblico dominio, soprattutto per coloro che hanno frequentato quella struttura nello stesso periodo»
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro