Sabato 4 Maggio 2024

Lizzano, escursionista si perde e rischia di congelare: salvata in extremis

Cinquantenne ritrovata a sera inoltrata

L'operazione di salvataggio dell’escursionista  (Foto Soccorso alpino)

L'operazione di salvataggio dell’escursionista (Foto Soccorso alpino)

Lizzaano in Belvedere (Bologna), 21 gennaio 2015 - Ha rischiato di finire in tragedia l’escursione che una donna bolognese di 50 anni stava compiendo nella zona dei balzi della Riva a strapiombo sul torrente Dardagna, nel comune di Lizzano. Partita verso le 14, è stata sorpresa dal buio, ha perso l’orientamento e si è venuta a trovare, senza possibilità di muoversi, sul ciglio di un dirupo di circa 70 metri. Dopo l’allarme lanciato dal fratello è scattata l’operazione di salvataggio con l’intervento iniziale dei carabinieri e successivamente dei volontari delle squadre del Soccorso alpino fino alle 23 quando l’escursionista, infreddolita e con escoriazioni al viso e agli arti, è stata raggiunta e tirata fuori dai guai con un bel sospiro di sollievo per tutti. «Col freddo che c’era una notte all’addiaccio avrebbe potuto costare cara», osservano i soccorritori.

I soccorritori, tramite il 118 hanno chiesto l’intervento di una ambulanza della Croce rossa lizzanese che ha proceduto al suo accompagnamento al pronto soccorso dell’ospedale di Porretta. E’ stata dimessa dopo qualche ora, al termine dei controlli clinici. La disavventura a lieto fine ha avuto inizio quando la donna, conoscitrice del comprensorio del Corno alle Scale, ha parcheggiato l’auto nei pressi della località Case Miglianti ,a poca distanza dalla borgata di Farnè.

Il familiare  sapeva dell’intenzione della sorella di compiere la camminata in quota, ma ha cominciato a preoccuparsi quando erano saltati i collegamenti telefonici. Per fortuna è riuscito a dare l’allarme ai carabinieri di Lizzano. Sono stati i militari a ripristinare i contatti con l’escursionista sempre più in pericolo in una zona particolarmente impervia. I carabinieri hanno lanciato l’Sos al 118 e la sua centrale operativa ha mobilitato la squadra del Soccorso alpino del Corno. I primi soccorritori hanno chiesto aiuto ai colleghi modenesi del monte Cimone e al gruppo bolognese della Rocca di Badolo. Allertata anche l’unità cinofila, ma il suo intervento non è stato necessario poiché l’escursionista, con l’utilizzo del cellulare, ha spedito segnali luminosi consentendo alle squadre di localizzarla. Gli uomini del soccorso hanno organizzato una specie di teleferica che poco prima delle 21 ha permesso di raggiungere la donna e di trasferirla nel fondovalle.