La panchina di Lucio Dalla resta un altro mese

Prorogata per tutto aprile la presenza dell’opera di Carmine Susinni in piazza de’ Celestini. Trattative aperte per l’acquisto di una copia

Lucio Dalla, la scultura-panchina e l’autore Carmine Susinni (foto Schicchi)

Lucio Dalla, la scultura-panchina e l’autore Carmine Susinni (foto Schicchi)

Bologna, 1 aprile 2016 - Un altro mese di chiacchiere con Lucio. La panchina di bronzo con la statua di Dalla (FOTO), opera dell’artista catanese Carmine Susinni, resterà in piazza de’ Celestini per tutto aprile. Avrebbe dovuto essere rimossa ieri, come da accordi tra la Fondazione Dalla e Susinni, ma il grande successo di queste settimane ha convinto tutti a prorogare l’iniziativa.

Manca ancora l’ok della Sovrintendenza, ma filtra ottimismo: si tratta solo di un ritardo tecnico, dovuto ai tempi della presentazione della domanda da parte della Fondazione. D’altronde, il via libera era già arrivato per marzo e le condizioni non cambieranno.

«Era previsto che la statua venisse rimossa, doveva partire per un tour in giro per l’Italia, ma lo abbiamo stoppato di fronte alle tante richieste di chi voleva che restasse qui, vicino alla casa dove Lucio ha vissuto per tanto tempo», spiega Marcello Balestra, anima della Fondazione: «Ce la sta chiedendo la gente comune, i fan di Lucio, gli artisti che sono venuti a vedere l’opera e chi ha collaborato con lui». Un successo dovuto anche all’interattività dell’opera: «Ci si può sedere a fianco di Lucio, scambiare due parole con lui, sentirlo di nuovo vivo e presente».

L’auspicio è che il mese di proroga riapra anche la trattativa che coinvolge il Comune per l’acquisto di una copia dell’opera, che Susinni si è già detto disponibile a realizzare. Il costo non è trascurabile, circa 100mila euro, e anche per questo Palazzo d’Accursio pur manifestando interesse, ma ha fatto capire di preferire un rinvio della discussione a dopo il voto. Non si vuole correre il rischio di trasformare l’omaggio al cantautore simbolo della città in una polemica elettorale. I prossimi trenta giorni, dunque, saranno l’occasione per riallacciare i tiepidi rapporti tra amministrazione e Fondazione

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