Ma questa sarebbe sicurezza?

Il commento

Il ministro Giannini (Schicchi)

Il ministro Giannini (Schicchi)

Bologna, 25 aprile 2015 - Condanna senza se e senza ma della violenza, anche se verbale: sempre. Il ministro Giannini (a prescindere da ogni giudizio sulla ‘resistenza’ a urla e coretti) è stata vittima di un attacco. Punto. Quanto accaduto alla Festa, però, ci spinge a un’antipatica, ma doverosa, sequenza di domande. Come ha lavorato il servizio d’ordine? Com’è possibile che un ministro sia stato lasciato quasi da solo con i manifestanti? Com’era organizzata la Questura visto che la protesta era annunciatissima? Com’è possibile, infine, che – come ricostruiscono più portavoce e funzionari piddì – i manifestanti siano entrati nell’arena mezza vuota con padelle e tegami nascosti negli zaini e nessuno se ne sia accorto? Non s’era mai visto, almeno qui a Bologna, un ministro fuggire da una Festa dell’Unità. Poi ci sono i no Expo, con i loro imbrattamenti: per loro servirebbe il daspo. Ma questa è un’altra storia.

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