Un falso Mafaro su Facebook: profilo oscurato, indaga la polizia

Il candidato al consiglio regionale: "Spero che gli inquirenti scoprano chi è stato"

TRAPPOLA IN RETE Francesco Mafaro, panificatore e candidato Udc

TRAPPOLA IN RETE Francesco Mafaro, panificatore e candidato Udc

Bologna, 30 ottobre 2014 -  Tutti i personaggi famosi hanno almeno un ‘fake’, un falso profilo sui social network come Facebook e Twitter, gestito da una mano ignota che si diverte a diffondere pensieri e parole a nome del vip di turno. Lo scotto delle celebrità, ora, è toccato anche a Francesco Mafaro, presidente dell’associazione Panificatori bolognesi e candidato alle elezioni regionali con l’Udc.

Un misterioso Franco Mafaro è comparso su Facebook, pubblicando delle pagnotte come immagine del profilo, e si è messo a postare improbabili slogan elettorali, nonché frammenti di proposte politiche folli e, in qualche caso, apertamente offensive. Così ieri mattina il vero Mafaro ha presentato denuncia alla polizia postale e nel primo pomeriggio il profilo era già stata rimosso.

«Un falso profilo era spuntato già un paio di giorni fa – spiega il candidato – ma era sparito quasi subito, poi ne è apparso un altro, a quel punto abbiamo dovuto fare denuncia ed è stato oscurato. Spero sia stata solo una goliardata...». Goliardata sì, ma un po’ fuori misura, visti i contenuti piuttosto pesanti.

«Si può scherzare in tanti modi, ma senza offendere – sottolinea Mafaro –. La caratteristica di Internet è che qualcuno, anche facendo uno scherzo banale, può fare del male alle persone. A parte la mia vicenda politica, che è il problema minore, se ad esempio capita la stessa cosa a una ragazzina possono essere guai seri. Io l’ho saputo tramite un mio amico panificatore, che mi ha chiamato e mi ha mandato il link. Questo secondo profilo, rispetto al primo, era relativamente leggero. Il primo era molto offensivo. Chi mi conosce chiaramente ha capito subito che si trattava di una stupidaggine, ma qualcuno meno accorto avrebbe potuto anche crederci. Spero che scoprano chi è stato».

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