Un bagno di folla per Marco Belinelli e la sua autobiografia 'Pokerface'

Alla Feltrinelli la presentazione del libro del campione Nba FOTO Bagno di folla VIDEO Corsa alla dedica - "Che rabbia per l'Europeo"

Belinelli presenta il suo libro 'Pokerface' (Schicchi)

Belinelli presenta il suo libro 'Pokerface' (Schicchi)

Bologna, 22 settembre 2015 - Si dice ancora «arrabbiato» per non aver vinto gli Europei di basket ma è pronto per battersi per ottenere di nuovo il primo posto al campionato Nba. Marco Belinelli è arrivato alla galleria della libreria Feltrinelli per presentare il suo libro «Pokerface», edito da Baldini & Castoldi prima di volare di nuovo negli Stati Uniti. Ad accoglierlo sono più di 300, adolescenti e giovani adulti che vedono in lui il campione che è riuscito a realizzare un sogno.

E ce l’ha fatta con umiltà, come ha ripetuto più volte nel corso dell’incontro Marco Sanguettoli, l’allenatore che l’ha lanciato. «Ha avuto subito l’obiettivo di diventare campione e ci è riuscito, andando oltre le difficoltà – racconta l’allenatore -. Ma soprattutto deve essere preso come modello per il modo in cui si pone con gli altri: lui è un vip lo conoscono tutti, ma quando è insieme a noi è lui, non rifiuterà mai un sorriso, una foto, parlerà di tutto». Umiltà e determinazione sono i due pilastri della parabola vincente che ha portato il campione di San Giovanni in Persiceto dai campi della Virtus e della Fortitudo all’olimpo del basket, aggiudicandosi per primo in Italia il titolo Nba con i San Antonio Spurs. Quest’anno giocherà con Sacramento, con la stessa grinta per ottenere di nuovo la vittoria. «A Sacramento ci vado per vincere – dice lui – anche se so che la squadra non è forte come San Antonio. Ma la mia indole è quella di vincere, me ne sono sempre fregato delle persone che mi dicevano che non sapevo difendere, tirare. Io vado avanti, e ho sempre in testa l’idea di vincere». È dispiaciuto per come sono andati gli Europei. «Ho ancora l’amaro in bocca per non essere riusciti tutti quanti a vincere – ammette -. Siamo una bella squadra, ci siamo andati vicino e purtroppo non ci siamo riusciti». Il suo popolo lo ascolta con ammirazione, lo applaude e alla fine in centinaia si mettono in fila per farsi firmare il libro e per scattare qualche selfie e ringraziare il campione.

 

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