Mondiali di nuoto, Orsi sul podio: "Medaglia sofferta e meritata, che goduria"

Bronzo nella 4x100 stile: "E’ una stagione durissima, bellissimo vincere con i miei amici"

Filippo Magnini, il promo a destra, con Orsi, Dotto e Santucci: la staffetta bronzo mondiale nella 4x100 stile libero

Filippo Magnini, il promo a destra, con Orsi, Dotto e Santucci: la staffetta bronzo mondiale nella 4x100 stile libero

Bologna, 3 agosto 2015 - Felice, contento, orgoglioso. Marco Orsi guarda la medaglia di bronzo appena conquistata come un bambino soddisfatto. La mira e la ammira: è come se avesse ottenuto il giocattolo desiderato da tempo. Il bronzo nella 4x100 stile libero, con una seconda frazione – la sua – che aveva riportato l’Italia addirittura in seconda posizione, vale doppio. Orsi, il primo pensiero? «Non so. La sensazione è bellissima, piacevole. Avere al collo questa medaglia è fantastico». Una medaglia che mancava al nuoto azzurro da otto anni. «Non so quanto tempo sia passato. Ho però almeno una certezza». Quale? «Ce la siamo sudata, ce la siamo guadagnata. E ce la siamo meritata perché abbiamo lavorato tanto per coronare questo sogno». Quanto vale? «Tanto, tantissimo. Come l’argento ai mondiali in vasca corta che ho vinto da solo a Doha». Lei ha vinto spesso e volentieri. Però sembra che questo terzo posto abbia un sapore particolare. «E’ stata una stagione dura. L’ho vinta insieme con i miei amici. Per questo è straordinario». L’impressione è che si sia tolto anche un bel peso. «Senza entrare nello specifico, sì. Mi sono tolto qualche sassolino dalle scarpe. Ma confido che sia solo l’inizio». Domanda d’obbligo: a chi dedica questo podio? «Non c’è un ordine particolare. Però vado a memoria e cito la mia società, la mia famiglia e il mio coach, Roberto Odaldi». Rivediamo la sua gara: ci sono state delle sbavature? «Grandi errori non ne ho commessi, però è vero che si può fare sempre meglio. Tuttavia non dimenticherei un aspetto». Quale? «Era pur sempre una finale mondiale. E il livello per forza di cose era altissimo». Terzo nella staffetta e ora? «Adesso si fa ancora più dura. Mi aspetta una settimana particolarmente tosta. Ma lo sapevo. Mi sono preparato appositamente per questo obiettivo. In questo momento prevalgono la contentezza e la speranza di fare una bella figura anche a livello individuale». Sul podio, lei e i suoi compagni, vi siete sciolti con una canzoncina. «E’ un po’ che ce la portavamo dietro. Siamo un gruppo affiatato, ci sentiamo un po’ come i Bad Boys, la pellicola di Will Smith e Martin Lawrence». La ripeterete? «E chi lo sa? Magari ci facciamo un bel tatuaggio. Siamo tutti felici perché si tratta di una medaglia conquistata da un gruppo di amici». Mercoledì tornerà in acqua. «Adesso penso solo a una cosa». Cosa? «Riposo e recupero. Ho speso tanto in questa giornata d’esordio. Mi aspetta un lungo cammino. Sono arrivato fino qua, dopo tanti sacrifici. Ma la voglia di fare bene rimane. Sono ancora affamato».

 

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