Una campionessa d'Europa al Carlino, Martina Grimaldi: "Vincere è sempre un'emozione"

L'oro agli Europei di Berlino nella 25 km fondo è tornata 'a casa sua' (VIDEO): "Ora penso a qualificarmi per i Mondiali a Kazan"

Martina Grimaldi al Resto del Carlino col la medaglia d'oro conquistata agli Europei nei 25 km

Martina Grimaldi al Resto del Carlino col la medaglia d'oro conquistata agli Europei nei 25 km

Bologna, 20 agosto 2014 - Una campionessa d'Europa in redazione. Non è una novità, perché Martina Grimaldi è di casa al Carlino (VIDEO). E' venuta la prima volta dopo la medaglia di bronzo conquistata a Roma nel 2009: da quel momento in poi è sempre tornata negli uffici di via Mattei. Con i titoli mondiali, il bronzo ai Giochi, i successi europei. Così, dopo aver vinto la 25 chilometri a Berlino, la ragazza del Cn Uisp-Fiamme Oro che il prossimo 28 settembre compirà 26 anni, è tornata a "casa sua", in redazione, per parlare dei suoi progetti, dei suoi sogni.

Insieme con lei Franco Caniato, responsabile dei servizi sportivi del Carlino, Franca Ferri, responsabile di Carlino.it e Marcello Giordano. "Vincere è stata una bella emozione - racconta -. Ci tenevo, soprattutto dopo aver mancato, sempre agli Europei, la prova dei 10 chilometri che ho chiuso al decimo posto". Dieci chilometri che sono anche la distanza olimpica, Martina che è già stata a Pechino (non ancora ventenne si piazzò al decimo posto) e Londra (bronzo) vuol chiudere, momentaneamente, il suo trittico, con Rio de Janeiro.

"Prima - obietta - dovrò qualificarmi per i Mondiali in programma l'anno prossimo a Kazan. Poi, una volta ottenuto questo pass, penseremo a un piazzamento per raggiungere Rio de Janeiro". La sua stagione s'è chiusa ufficialmente a Berlino, d'accordo con Fabio Cuzzani, il tecnico con il quale ha condiviso tutti i successi, ha deciso di staccare un po' la spina. Martina sale sempre sul podio dagli Europei di Dubrovnik del 2008 (argento), confermarsi ad altissimo livello è sempre più dura. Soprattutto a livello psicologico perché le pressioni sono tante. Eppure nonostante le pressioni Martina c'è sempre. E, spesso e volentieri, è la donna alla quale si affida il nuoto per non affondare. 

Ai Giochi di Londra fu l'unica medaglia del nuoto. A questi Europei è stata l'unica medaglia d'oro. Basta chiamarsi Martina per... Non è facile mantenersi ad altissimi livelli, Martina lo fa con semplicità perché il nuoto è la sua vita. "Adesso mi godo un po' la mia Bologna. Starò un po' a casa, mi dedicherò un po' allo shopping. Poi dal primo settembre si riparte". Senza avere obiettivi immediati, ma continuando a macinare chilometri su chilometri in piscina, per andare lontano.

"Allergica alla 10 chilometri? Non credo - ribatte orgogliosa Martina -. Sicuramente invecchiando mi porterò più sulle lunghe distanze. Per ora, però, conto di essere ancora brillante. Ci sono alcune prove di Coppa del Mondo che lo testimoniano. A Berlino è andata male, lo so, ma è stata colpa mia perché ho impostato una tattica di gara troppo dispendiosa e alla fine sono rimasta senza energie".

E' rimasta di stucco, invece, per una telefonata. "Squilla il telefono e sento, Ciao Martina. Sono Matteo. Accento toscano, all'inizio non capivo. Poi quando ha detto, Matteo, Matteo Renzi, ho compreso che era proprio il premier a telefonarmi". Per complimentarsi per un successo che le consente di essere una vera e propria leggenda nel nuoto di fondo, con 11 medaglie in sei anni, cinque d'oro, due d'argento e quattro di bronzo tra Mondiali, Europei e Giochi Olimpici. Se uno va a scorrere le classifiche scopre che Martina sul podio c'è sempre. E se vincere, paradossalmente, può risultare facile, confermarsi è durissima. Confermarsi ai vertici da sei anni a questa parte significa aver lasciato la storia, per entrare di diritto nella leggenda.

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