Renzi alla Festa dell’Unità, manganellate al corteo. Il premier: "I fischi non ci fermano"

La nostra diretta. Il presidente del consiglio ha incontrato i precari della scuola VIDEO La carica della polizia - I Cobas: pentole, cucchiai, Bella Ciao FOTO Le contestazioni - Il premier sul palco

Bologna, alta tensione tra polizia e manifestanti. Una donna a terra (Schicchi)

Bologna, alta tensione tra polizia e manifestanti. Una donna a terra (Schicchi)

Bologna, 3 maggio 2015 -  Come promesso nel corso del suo intervento, il premier Renzi si è fermato a parlare con alcuni dei precari della scuola che l'avevano fischiato all'inizio del comizio alla Festa dell'Unità della Montagnola. L'incontro si svolge in un'area riservata.

17.20

Sono tre i fermati (due ragazzi e una ragazza) avvenuti durante la carica della polizia ai cancelli della Montagnola. La signora di mezza età caduta a terra sempre durante la carica è stata trasportata all'ospedale. Secondo una prima ricostruzione ci sarebbero altri feriti lievi tra i giovani dei centri sociali. I tre fermati sono stati rilasciati poco dopo.

 

17.05

E' durato una quarantina di minuti l'intervento del premier Matteo Renzi alla festa dell'Unità della Montagnola. “Il nostro Pd ha il compito di restituire all'Italia gli ideali. In ballo non c'è il futuro di Matteo, Stefano, Francesco: ma chi se ne frega... In ballo è l'idea se questo Paese può essere luogo che nei prossimi trent'anni attira intelligenze ed educazione o no. Vogliamo essere un Paese che vive nel futuro o no?”. E poi, ancora, sulla legge elettorale: “Il primo elenco di riforme da fare tiene insieme le riforme che da 20 anni bisogna fare e non abbiamo fatto: legge elettorale, riforma della Costituzione, titolo V, riforma del fisco”. 

Ancora un passaggio sul discusso ddl 'La buona scuola': “Possiamo discutere nel merito, nel ddl la Buona scuola ci sono molte cose che si possono cambiare. Non credo che la proposta del governo sia prendere o lasciare: si può parlare. Ma non lasceremo la scuola soltanto in mano a chi urla. La scuola non è solo di quelli organizzati, è delle famiglie. Sulla scuola abbiamo fatto l'investimento più grande: tre miliardi. Vogliamo discutere chi bisogna assumere? Parliamone ma non consentiremo a nessuno di negare la realtà. Se il ddl la buona scuola passa 100mila insegnanti entreranno, se non passa continuerete a fischiare. Questa è la differenza”.  E naturalmente un lungo passaggio sull'Expo: “Si è fatta una polemica anche sull'inno nazionale: i bambini hanno detto 'siamo pronti alla vità. Io non ne sapevo niente, è stato fatto a mia insaputa, però l'idea mi è piaciuta, perché l'idea di fondo dell'Expo è proprio questa”. E sulle devastazioni di Milano: “Agli amici del Pd di Milano dico grazie: mentre quelli col Rolex andavano a distruggere le vetrine loro si sono messi a pulire le vetrine e dire che quattro teppistelli non la vinceranno, non avranno la meglio. Siamo più forti noi”.   

ORE 16.50

“Nessuno ha diritto con un fischio a bloccare la riforma della scuola. Non ci faremo intimidire da tre fischi di chi si oppone, il nostro compito è cambiare l'Italia. Terremo botta”.  Questa la risposta di Matteo Renzi alla trentina di precari della scuola che l'aveva accolto a suon di fischi sul palco della Montagnola. “Sono pronti a incontrare chiunque sulla scuola – ha aggiunto -. La libertà è non farsi spaventare dai fischi. Se anche non la pensiamo allo stesso modo, ci confrontiamo al nostro interno, litighiamo e ritroviamo l'unità”. Poi una frase conciliante per Gianni Cuperlo (“Darti in benvenuto a casa tua è doveroso”) e una scherzosa per Stefano Bonaccini (“Ha detto che preferisce i tortellini bolognesi a quelli modenesi: questo la dice lunga sugli effetti che ha la politica”)

 

ORE 16.30

Alla fine Matteo Renzi è arrivato pochi minuti dopo le 16, accolto da urla e fischi dei precari della scuola che sono riusciti a entrare nella blindatissima Festa dell'Unità nonostante il grande dispositivo di sicurezza. Un gruppetto formato da una trentina di persone si è posizionato al lato del palco e ha inscenato la sua protesta appena il premier è salito sul palco. Ma anche tanti attestati di affetto per Renzi: decine di persone hanno voluto stringergli la mano e lui non si è sottratto al tradizionale bagno di folla. “Non molliamo e non schiacciamo la testa a nessuno", ha detto a chi lo incoraggiava a fare 'piazza pulita' nel partito.  

Fuori dalla Festa, all'ingresso su piazza VIII Agosto alta tensione con i ragazzi dei collettivi: il tentativo di una quarantina di ragazzi di forzare l'accesso al Parco della Montagnola è stato respinto con fermezza dalle forze dell'ordine. Secondo le prime indiscrezioni, un manifestante sarebbe stato fermato e una donna sarebbe caduta a terra.  

ORE 16.15

Manganellate tra le forze dell'ordine e i manifestanti. Una donna ferita portata via in barella, non è grave. Alcuni ragazzi bloccati dalla polizia

 

ORE 16.05

Gli antagonisti fronteggiano le forze dell'ordine vicino all'ingresso dello Sferisterio, lanciato qualche uovo contro la polizia. Intanto, alla festa dell'Unità attende il premier Matteo Renzi la folta schiera di sostenitori, ai piedi del palco all'aperto. Prima di lui sono arrivati Gianni Cuperlo, il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti e il sindaco di Bologna Virginio Merola, che ha salutato cordialmente (in mezzo un caffè tutti insieme) lo "sfidante" Andrea De Maria. Imponente il dispiegamento delle forze dell'ordine, in una festa dell'unità dove gli stand mangerecci sono ancora pieni di avventori.

ore 15.55

Incontro in piazza VIII agosto tra le due manifestazioni, cori a applausi reciproci.  

ore 15.45 

I manifestanti dei Cobas al suono di pentole e cucchiai si sono spostati da piazza VIII agosto all'ingresso della Montagnola con gli striscioni e hanno iniziato a cantare Bella ciao. I collettivi si spostano lungo via Indipendenza verso piazza VIII agosto.

 

ORE 15.30

"Contro la scuola di Renzi nessuna tregua", "No al massacro della scuola pubblicA" sono alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti dei Cobas. Tra questi spunta anche qualcuno travestito da fantasma per simboleggiare l'invisibilita cui sono soggetti i precari della scuola. "Siamo stanchi di non essere considerati, Renzi deve venire a confrontarsi con noi che viviamo la scuola e non scappare come fatto dal ministro Giannini - dicono unanimi i manifestanti -. La Buona Scuola non va modificata, ma ritirata del tutto". Dall'altra parte, ressa dei collettivi al cancello del Pincio.  

ORE 15

Con pentole e cucchiai per accogliere rumorosamente il premier Matteo Renzi, ospite alla Montagnola per chiudure la festa dell’Unità, i Cobas sono tornati a manifestare contro la riforma della Buona Scuola. Come annunciato, alle 15 un gruppo di circa 70 persone si è radunato in piazza VIII agosto, per presidiarla in attesa che arrivi il premier. La manifestazione dei centri sociali si organizzata, invece, in piazza XX settembre, con un centinaio di persone. I manifestanti sono poi saliti sulla scalinata del Pincio e la polizia ha chiuso il cancello, loro l'hanno scossato gridando 'Vergogna'. 

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