Gli ingredienti di McDonald’s? Arrivano dall'Emilia Romagna

Dalla carne al pane, fino alle patate: ‘I fornitori sono cresciuti con noi’

Un vassoio Mc Donald's

Un vassoio Mc Donald's

Bologna, 3 marzo 2015 - Da non credere: entri in uno dei 512 McDonald’s d’Italia, da via Buozzi a Bolzano al McDrive di Ragusa, prendi un Big Mac e in realtà stai mangiando emiliano romagnolo. Non si fa per dire: ordini le patate fritte? Le produce Pizzoli a Bologna. L’hamburger? È di Inalca, Castelvetro. Al pollo pensa Amadori, San Vittore di Cesena. La frutta è ferrarese. Per il pane è più complesso. Lo fa la East Balt a Bomporto, ma il grano, in larga parte, viene da Ferrara. Col parmigiano beh, era facile. Roberto Masi, ad di McDonald’s Italia, questo è amore. «No sono affari. Che partono da un dato storico». Quale? «La nostra catena, in Italia, ha fatto il salto nel ’97. Partivamo da 12 ristoranti, poi abbiamo inglobato la modenese Burghy, 89 locali. Ne abbiamo ereditato i fornitori».  Oggi i locali sono 512 e i fornitori sempre quelli. Possibile? «Le aziende emiliano romagnole offrono un giusto equilibrio tra qualità e capacità imprenditoriale: i fornitori sono cresciuti con noi».  Ma non era più facile trovarne altri in giro per l’Italia? «Vede, in tutto il mondo noi abbiamo la stessa faccia. E un problema con una fornitura a Torino o Bari sarebbe un danno globale. Per questo i nostri processi di certificazione durano anni. Ad Amadori abbiamo dato la commessa completa dopo 12 anni. Così con Pizzoli, che per sostenerla sta realizzando un nuovo stabilimento». Un sistema centralizzato avrà una logista impegnativa. «Ci pensa la Havi Logistics, di Bomporto. Da qui parte un unico camion che contiene dagli stuzzicadenti ai panini». Non sarete profeti in Emilia Romagna, patria del buon cibo... «È quello che, onestamente, credevo anch’io. Prima di scoprire che l’asse Bologna-Reggio è più remunerativo di quello milanese. Dopo Roma è la piazza migliore». Primo negozio? «Via Rizzoli, Bologna, 1987, poi chiuso (foto) per l’indisponibilità del locale. Ora siamo in piazza VIII agosto. Ma a Bologna c’è spazio per altri tre ristoranti».  Prossima apertura? «A Reggio, appena fuori dal centro».

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