Bomba migranti, ma la politica pensa al referendum

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 30 maggio 2016 - Dopo avere avuto il merito o la colpa di salvare migliaia di persone in mare, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché poi li dobbiamo mantenere a tempo indefinito, senza che questi abbiano la preoccupazione di lavorare per vivere come noi italiani. Praticamente chi è salvato dall’Italia in mare, diventa all’istante un suo pensionato… o no? Gianni Dalli, Modena

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Il marò Salvatore Girone appena rientrato dall’India dopo quattro anni di ‘prigionia’ ha detto che ‘siamo un bel popolo’. Ha ragione e uno degli esempi è lo sforzo che l’Italia sta facendo per l’emergenza migranti. Ma siamo anche un Paese ingenuo perché non siamo capaci di farci valere in Europa su questo tema esplosivo. L’Italia continua a sopportare il peso maggiore dell’emergenza profughi ma a livello europeo si combina poco o nulla. Dovremmo battere i pugni sul tavolo e invece continuiamo ad usare navi da guerra e portaerei come taxi del mare che agevolano il lavoro degli scafisti. Negli ultimi giorni si registrano 700 morti in mare fra i migranti e gli arrivi nell’ultima settimana sono stati 13mila. Il ministero mobilita le prefetture per trovare altri posti in cui collocare i migranti nelle città. Lo faremo in nome dell’accoglienza. E dopo? La situazione sta tornando fuori controllo e un dopo non si intravvede. L’accoglienza non basta più. E’doverosa ma aggrava il nodo senza risolverlo. La politica intanto è concentrata solo sul referendum.

beppe.boni@ilcarlino.net

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