Festival Scienza medica, Montagnier: "Attenti, l’ambiente è al collasso"

Lo scopritore del virus Hiv mette in guardia: sviluppo demografico eccessivo IL PROGRAMMA

Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008

Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008

Bologna, 7 maggio 2015 - «La scienza non è pericolosa. Amiamo la scienza. Conosciamola», è lapidario il professor Luc Montagnier, scopritore del virus Hiv e premio Nobel 2008 per la Medicina. Pilastro della ricerca mondiale, dall’Hotel Majestic di Bologna dove ci accoglie, lancia un appello: «Nei nostri Paesi mancano sì i fondi alla ricerca. Pubblici e privati. Ma c’è un fatto, più importante: serve più spirito di innovazione».

Oggi presenta una lezione dal titolo “Vivere a lungo: il viaggiatore con due bagagli”. Quali sono i due bagagli?

«È un’immagine per spiegare come l’umanità sia costituita di due culture: una cultura genetica, biologica, l’evoluzione; e la cultura stessa, l’educazione, la scuola, la parola. Non c’è cultura possibile senza un supporto biologico e quindi il nostro supporto biologico deve essere in buono stato se vogliamo far funzionare il nostro spirito».

Le sue ricerche si focalizzano sulla biologia.

«Infatti il mio compito è fare in modo che il corpo funzioni il più a lungo possibile e possa trasportare i due bagagli».

Come può l’ambiente influenzarci la vita?

«Non saremmo umani senza relazioni con gli altri. Per questo, cerchiamo di creare un ambiente migliore, modificando la natura».

E come trattiamo l’ambiente?

«Sarò politicamente scorretto, ma è ovvio che siamo troppo numerosi al mondo: nessuna specie è esplosa velocemente come l’uomo e l’uomo ha cambiato l’ambiente».

Come possiamo sopravvivere allora?

«Bisogna trovare un equilibrio e controllare la demografia: con i modi di vivere occidentali e consumistici, con tutto l’utilizzo di energia che abbiamo, non potremmo mai convivere in 10 miliardi. Distruggeremmo il mondo».

In Italia si è appena aperto l’Expo sul cibo: come può il cibo prevenire le patologie?

«Obesità, diabete, malattie cardiovascolari: meno grassi e zuccheri possono aiutarci moltissimo. Ma conviviamo anche con le malattie neurodegenerative, malattie croniche nei cui confronti la medicina è impotente».

Come ne usciamo?

«Dobbiamo prevenirle. La prevenzione è la battaglia di oggi e di domani: quindi, moderare l’alimentazione ed equilibrare le diete, associandole a un’attività fisica moderata. E soprattutto evitare gli agenti chimici».

V.B.

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