Sicurezza in Montagnola, per le nuove luci serve l’ok della Sovraintendenza

Sopralluogo dei consiglieri comunali, con l’assessore Malagoli: “Metteremo anche le telecamere“

Il parco della Montagnola

Il parco della Montagnola

Bologna, 18 gennaio 2016 - Nuova illuminazione e nuove telecamere: sono i due interventi che il Comune di Bologna vuole portare avanti per rendere più sicura la Montagnola. Ma per procedere serve l’ok della Sovrintendenza, visto che l’area è vincolata. Stessa situazione per i giardini Margherita. A oggi, in Montagnola ci sono un paio di telecamere, ma non funzionano e quindi sono ’in revisione’.

Questa mattina, su richiesta di Lucia Borgonzoni della Lega Nord, c’è stato in Montagnola un sopralluogo dei consiglieri comunali, insieme all’assessore alla Sicurezza di Palazzo D’Accursio, Riccardo Malagoli.

Malagoli ha spiegato che l’illuminazione pubblica, “verrà rifatta e ci sarà la possibilità di mettere nuove telecamere”. Questo aspetto verrà definito insieme alla Questura, ma comunque bisogna aspettare il parere della Soprintendenza a cui il Comune ha già consegnato il progetto per l’illuminazione.

“I servizi vengono svolti, il parco non è abbandonato”, assicura il commissario capo Antonella Sava, la Polizia municipale controlla l’area “quotidianamente” e anche con le unità cinofile.

Nel 2015 i vigili hanno effettuato cinque arresti per spaccio, altrettante denunce a piede libero e 25 sequestri di sostanze stupefacenti.

Inoltre, dopo l’episodio dell’intrusione di un estraneo all’interno della materna Giaccaglia-Betti, che si trova all’interno del parco, una pattuglia fissa presidia la zona per un’ora e mezza sia in orario di ingresso che di uscita.

“Fisiologicamente questo non è un luogo semplice” e di certo “ha una brutta fama”, commenta Stefano Brugnara, presidente dell’Arci, che dal 2010 gestisce l’area insieme all’Antoniano, tra la rassegna musicale estiva e attività quotidiane che si svolgono tutto l’anno. La realtà, però, non è così fosca come molti tendono a pensare: “Non vogliamo fingere di vivere nel paese delle meraviglie, ma io credo che siano molto di più le cose positive che quelle negative”, afferma Brugnara, perché il parco è “frequentato, vissuto e sentito come proprio dai cittadini”.

E’ vero che si registrano “episodi che dicono di tenere alta l’attenzione- conclude Brugnara- ma non me la sento di dire che c’e’ una situazione da allarme rosso”.

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