Cento euro di multa per maltrattamento del pesce rosso. E gli avventori si dividono

I gestori di Camera a Sud, in via Valdonica, puniti dalle guardie zoofile: “quella boccia non è regolamentare“

Mostrobot sul bancone del locale, dove è stato per più di due anni

Mostrobot sul bancone del locale, dove è stato per più di due anni

Bologna, 25 luglio – Cento euro di multa (che in principio dovevano essere duecento) per il maltrattamento del pesce rosso che da due anni campeggiava sul bancone del locale. Era incredula lo scorso marzo Roberta Rondelli, che gestisce Camera a Sud, noto locale-enoteca di via Valdonica, quando ha scoperto dalle guardie zoofile che quella boccia di vetro in cui nuotava Mostrobot rappresentava ai sensi di legge una vera e propria gabbia. “Le guardie – racconta, raggiunta al telefono –, mi hanno spiegato che per un pesce di quella taglia serve un acquario di almeno 30 litri dotato di motore per il ricambio dell’aria. A nulla sono valse le mie rassicurazioni sul fatto che Mostrobot, a cui tutti noi vogliamo un gran bene, riceveva ogni mattina acqua pulita e mangime in abbondanza”.

La legge però è legge e, ammette Rondelli, “non ammette ignoranza”. Così il pesce rosso è sparito dal locale e la multa è stata pagata. “Resta l’incredulità per una storia che, a nostro avviso, è mancata perlomeno di un po’ di buonsenso”. Perché? “Avrebbero potuto avvertirci dell’errore, convenendo sul fatto che nessuno di noi aveva assolutamente intenzione di maltrattare il pesciolino che qui tutti amano e di cui da anni ci prendiamo cura”. Posizione condivisa da moltissimi clienti del locale, che “da mesi - spiega la titolare - ci chiedono stupiti che fine abbia fatto Mostrobot, e perché abbiamo deciso di mandarlo via da Camera a Sud”.

In realtà sarebbe stato proprio un avventore a denunciare la cosa, dopo aver avvertito il locale tramite un messaggio privato su Facebook. E sempre sul social network, ieri si è sviluppato un acceso dibattito tra difensori del pesciolino (“quelle bocce non sono regolamentari”) e del locale (“servirebbe buonsenso e, soprattutto, ci sono problemi e maltrattamenti più gravi”). Mostrobot, intanto, rassicura Rondelli, sta benissimo anche se al momento vive altrove. A Camera a Sud, dove per tutti gli avventori era diventato in breve la mascotte del locale, era arrivato dopo essere stato protagonista di un videoclip che pubblicizzava una serie di concerti (la rassegna ‘musica sigillata’) che da anni si tiene nel vicino Caffè Rubik. Dopo le fatiche delle riprese il buen retiro nella vicina enoteca, regalato ai gestori dai registi del videoclip. Evidentemente inconsapevoli del fatto che, di lì a due anni, il buon Mostrobot – da star qual è – sarebbe tornato a prendersi il suo spazio sui giornali.

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