Nomadi nullatenenti per il fisco, in realtà hanno auto di lusso e proprietà immobiliari

La Guardia di finanza ha sequestrato beni a 18 persone ritenute anche ‘socialmente pericolose’ GUARDA IL VIDEO

Un campo nomadi (foto archivio)

Un campo nomadi (foto archivio)

Bologna, 4 marzo 2015 - La Guardia di finanza ha sequestrato beni immobiliari a famiglie nomadi che risultano nullatenenti per il fisco. L’attenzione delle fiamme gialle si è focalizzata, in particolare, su 18 soggetti ritenuti “socialmente pericolosi” in quanto gravati da numerosi precedenti di polizia per reiterati delitti, soprattutto di carattere “predatorio”, quali furti, in esercizi commerciali e in abitazioni, borseggi.

Tra queste persone figurano anche persone denunciate, e in alcuni casi condannate, per rapina, furto - perpetrati in città e provincia presso attività commerciali e civili abitazioni - truffa e appropriazione indebita. In particolare, è stata colpita da misura di prevenzione anche la persona ritenuta autrice di una rapina compiuta lo scorso anno all’Ipercoop di Castenaso. Dalle investigazioni patrimoniali svolte è emerso che i soggetti individuati, con dimora presso alcuni campi nomadi di Bologna e aree limitrofe, avevano, direttamente o attraverso propri familiari o conviventi, la disponibilità di beni mobili e immobili.

Il patrimonio scoperto è risultato sproporzionato, trattandosi di soggetti in massima parte completamente sconosciuti al fisco o, in taluni casi, con inadeguati redditi dichiarati. Sulla base degli elementi acquisiti, la Procura felsinea ha richiesto al Tribunale alla sede il sequestro dei beni posseduti dai pregiudicati, tra cui autovetture di grossa cilindrata, moto, case, terreni, conti correnti e un bar del centro del capoluogo emiliano, per un valore superiore a un milione di euro.

I provvedimenti di sequestro adottati dal Tribunale sono stati eseguiti dalle stesse Fiamme Gialle. Nel corso delle investigazioni è stato anche appurato che uno dei soggetti interessati ha percepito indebitamente un trattamento pensionistico per ben 4 anni, nonostante il decesso dell’avente diritto, con conseguente danno per le casse dell’Inps stimato in circa 34 mila euro, anch’essi sequestrati. Sono in atto anche accertamenti per verificare se le persone colpite dalle misure patrimoniali abbiano fruito di agevolazioni a carico dei Comuni (come l’erogazione gratuita di acqua, energia elettrica, gas).

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