Non siamo più cittadini. Solo consumatori

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

Bologna, 17 aprile 2015 - HO LETTO di aziende specializzate nella osservazione dei comportamenti dei consumatori mentre fanno acquisti al supermercato. Riescono anche a capire se una donna, da come sceglie i prodotti, è incinta. Per poi mandarle a casa inviti pubblicitari per prodotti relativi alla sua condizione. Una volta ne parlò anche lei rispondendo a un lettore. Matilde Basso

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

STESSA osservazione dei comportamenti compiono le grandi società di internet e i social network che incrociano le nostre conversazioni per estrapolarne gusti e, di conseguenza, messaggi pubblicitari mirati. Non amo questo tipo di intrusioni perché mi danno l’idea di essere un pollo da spennare. O una pecora da spingere nel recinto prescelto da una multinazionale che lucra anche sui miei sospiri. Nel mondo antico c’erano gli schiavi, nel Medioevo i servi della gleba. Poi furono liberati (a Bologna col Liber Paradisus nel 1256). Quando arrivarono i giacobini (1789) diventammo tutti «cittadini», parola base della democrazia. Ora siamo stati ridotti al rango di consumatori. Che ci sia da fare una riflessione su democrazie sempre più deboli e impotenti di fronte ai potentati economici?

massimo.gagliardi@ilcarlino.net

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