Venerdì 19 Aprile 2024

Nozze gay, annullate quelle all'estero riconosciute dal Comune

L'intervento del 'messo' della prefettura ha annullato le pagine in cui si certificano le unioni same sex

Nozze gay, due manifestanti si baciano davanti alla Prefettura

Nozze gay, due manifestanti si baciano davanti alla Prefettura

Bologna, 2 dicembre 2014 - Venerdì scorso le nozze tra omossessuali contratte all'estero e registrate dagli uffici dal Comune di Bologna sono state invalidate. Il funzionario della Prefettura si è recato a Palazzo D'Accursio, ha aperto il libro del registro dei matrimoni, cercato le pagine in cui si 'certificano' quelli same sex celebrati all'estero e scritto a fianco "annullato" e ai sensi di quali disposizioni e normative.

Cioè si è conclusa la procedura avviata dal prefetto di Bologna, Ennio Mario Sodano, che il 3 novembre scorso aveva invitato il primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, a cancellare le nozze gay 'riconosciute' dall'amministrazione cittadina. Merola aveva ribadito il suo 'no': "Io questa cancellazione non la farò, perché contrasta con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l'onore di rappresentare, che non vuole cittadini di serie A e serie B, e con la mia coscienza".

E così la palla era tornata alla Prefettura che, a quel punto, ha atteso la lettera con cui il sindaco ribadiva la sua posizione per poi procedere alla nomina di un commissario incaricato di annullare le nozze tra persone dello stesso sesso. La 'cancellazione' di venerdì è arrivata all'indomani del riconoscimento di un matrimonio omossessuale contratto all'estero da parte del Comune di Modena; ma soprattutto due giorni dopo la notizia arrivata da Udine dove la Procura ha stabilito che i prefetti non possono annullare le trascrizioni dei matrimoni omosex: ci vuole l'intervento di un giudice. Quindi, la cosa non si può fare, nemmeno a Bologna, commentò il presidente dell'Arcigay di Bologna, Vincenzo Branà, citando un post della Rete Lenford, avvocatura per i diritti Lgbt.

La decisione della Procura di Udine rianimò la spinta dei partiti, Pd e Sel in primis, a favore del riconoscimento dei matrimoni gay contratti all'estero, e lo stesso Merola commentò dicendo: "E' positivo e confermo che si apre, su questo fronte, una battaglia città per città". Merola aggiunse che "è davvero ora di farla finita e di fare una legge nazionale". Contro la determinazione della Prefettura di Bologna, fermamente decisa a dar corso alle indicazioni del Viminale in assenza di una diversa legge nazionale, c'era stato anche un sit-in in piazza Roosevelt promosso sabato 15 novembre dall'Arcigay con lo slogan "Se mi annulli non vale"; e pochi giorni dopo, in piazza Maggiore, è stata inscenata la cerimonia di nozze tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Interno Angelino Alfano.

Il Pd di Bologna, per bocca del suo segretario Raffaele Donini, invece aveva rivolto un appello a Sodano: "Non agisca in maniera asettica e burocratica, si metta una mano sulla coscienza". Nella sostanza, Donini, suggeriva una sorta di moratoria, cioè "di sospendere la decisione di commissariare l'atto per qualche settimana, perché nel giro di un mese o due al massimo l'Italia potrebbe avere una normativa per le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso". Sono arrivati invece gli annullamenti. Un mese fa, commentando l'iniziativa del prefetto, Merola aveva evidenziato la possibilità che le coppie si potessero opporre per vie legali.