Mercoledì 24 Aprile 2024

Occupazione lampo al liceo Minghetti

L’agitazione era cominciata lunedì, alcuni studenti avevano passato anche la notte dentro l’istituto

Gli studenti al Minghetti (foto Schicchi)

Gli studenti al Minghetti (foto Schicchi)

Bologna, 17 dicembre 2014 - Una notte e via: salvo blitz dell’ultim’ora, l’occupazione del liceo Minghetti è già finita. Ieri mattina la maggioranza degli studenti si è presentata davanti al portone di via Nazario Sauro per fare lezione. La fredda legge dei numeri ha spento il fuoco della protesta. Un’agitazione, quella culminata nell’occupazione-lampo, cominciata nel tardo pomeriggio di lunedì quando alcuni ragazzi, vicini al sindacato Rete degli studenti, hanno deciso di trascorrere la notte all’interno della sede centrale per contestare la regolarità del voto con cui l’assemblea d’istituto, sabato scorso, aveva respinto l’occupazione. Troppi assenti, secondo loro, per considerare valido il verdetto. Ma a sentire il preside Fabio Gambetti “quel giorno i presenti a scuola erano non meno dei 2/3 degli studenti”.

Pallottoliere impietoso per gli occupanti: alle 11 di ieri mattina in aula i ragazzi erano oltre 600 su 960 iscritti, mentre alla notte di protesta hanno aderito meno di 50. Insomma, ha vinto chi voleva fare lezione. Gambetti, che ha segnalato alle autorità competenti l’occupazione, estende il merito di avere scongiurato l’interruzione della didattica “a tutte le componenti del consiglio d’istituto: docenti, personale ata, genitori e alunni”.

E sottolinea: “Il 70% dei ragazzi stamattina è a scuola: ecco la risposta del Minghetti a chi voleva occupare”. Secondo l’istituto, è molto probabile che le agitazioni siano orchestrate da ‘professionisti’ della contestazione esterni alla scuola. Ne è un esempio Cas, il collettivo autonomo studentesco, costola di Crash, che sta fomentando la protesta all’Istituto superiore artistico. Provvedimenti in vista per gli occupanti dello storico liceo di via Nazario Sauro: a regolamento d’istituto, infatti, l’occupazione “costituisce grave mancanza disciplinare”.