Lavoro, l’Italia recupera ma sotto la media Ue

Bologna, 5 maggio 2016 - L’Istat ha certificato su basi contrattuali l’aumento dei posti di lavoro. Il segretario Uil, Carmelo Barbagallo, ha precisato di aver girato tutta la penisola e, al momento, non c’è la percezione dell’aumento dell’occupazione. Complimenti, la facoltà sensoriale di Barbagallo batte la scienza statistica. Antonio Gridi, Bologna

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

Sul piano dell’occupazione l’Italia ha recuperato posti di lavoro ma rimane in coda all’Unione europea. Questa è la sintesi che si evince, fra l’altro, anche dai dati forniti dalla Cgia di Mestre. Negli ultimi 12 mesi sono stati registrati 180 mila nuovi posti. Un segnale di speranza che però non risolve radicalmente il nodo occupazione che segna ancora 625mila posti in meno. Sul tasso di persone occupate battiamo la Croazia ma abbiamo ancora 17 punti percentuali in meno rispetto alla Germania. Ciò che ha consentito di avere qualche buon numero sono gli sgravi fiscali sulle assunzioni a tempo pieno e stabili varati nel 2015. Per il futuro serviranno provvedimenti strutturali. A marzo l’Istat ha segnalato un calo dei senza lavoro all’11,4% ma non possiamo sentirci tranquilli. Qualcosa si è mosso nel primo tempo della partita. Ora si passa al secondo tempo.

beppe.boni@ilcarlino.net

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