Gualmini: "Bologna non può diventare la città delle occupazioni"

La vicepresidente della Regione: "Rispondere insieme all’emergenza"

Elisabetta Gualmini, vice presidente della Regione e assessore al Welfare

Elisabetta Gualmini, vice presidente della Regione e assessore al Welfare

Bologna, 23 maggio 2015 - IL DOSSIER occupazioni finisce sul tavolo della Regione. E la vicepresidente di viale Aldo Moro Elisabetta Gualmini usa parole chiare: «Bologna non può diventare la città delle occupazioni, semmai quella della legalità e del rispetto da parte di tutti di regole comuni».

Nessuno spazio ai collettivi quindi. La forma mentis della politologa è certamente differente da quella dell’assessore al Welfare del Comune Amelia Frascaroli, il cui riferimento è il prete ‘militante’ don Nicolini. Ma nonostante le differenze anche Gualmini riconosce che «l’escalation delle occupazioni ci fa capire una volta di più che il tema della casa da problema è divenuto emergenza». Se non fosse così d’altronde, i gruppi politici organizzati che pianificano le occupazioni non sarebbero in grado di portare sempre nuove persone dentro gli spazi sigillati. «Lavoreremo tutti insieme per offrire soluzioni plausibili alle esigenze abitative – continua Gualmini –. Martedì discuteremo in assemblea il Piano pluriennale per le politiche abitative della Regione, che include interventi differenziati riguardanti tutta la filiera dell’abitare. Speriamo che ai Comuni, davvero in trincea negli ultimi anni, arrivi un po’ di ossigeno».

Di cosa si tratta? Di un ‘malloppo’ di risorse, da distribuire a tutte le amministrazioni della regione, che potrà essere usato per le politiche abitative. Cinque i piani d’intervento: quelli di natura assistenziale (Ers; Erp), lo stimolo all’economia (bando giovani coppie), il social housing e co-housing (fondi europei e fondi immobiliari chiusi), l’emergenza abitativa (fondo affitto e fondo morosità incolpevole), e infine le barriere architettoniche. Arriveranno 35 milioni per ripristino, recupero ed efficientamento energetico e altri 28,6 milioni per interventi di maggiore entità. Ci saranno poi contributi della Regione da 25mila euro (massimo) per le coppie che vogliono comprare l’appartamento. In tutto si tratta di 12 milioni di euro per questa operazione. Per il 2015, per quanto riguarda le situazioni di emergenza abitativa, arriveranno 10,6 milioni di cui 8,6 da fondi statali: serviranno per finanziare il fondo per l’affitto. Altri 3,7 milioni serviranno per la morosità incolpevole. Infine, dopo alcuni anni di stop, è stato ripristinato il milione di investimenti per le barriere architettoniche.

Ma non è escluso nemmeno che altri finanziamenti arrivino dai fondi europei che una volta servivano a finanziare i voucher per il pagamento delle rette nei nidi convenzionati. Quelle risorse dovranno essere destinate alle nuove povertà e potrebbero essere stornate sull’emergenza abitativa, ma per ora la Regione non ha ancora deciso cosa farne.

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