Omicidio di Molinella, un maxi pool per il marito-killer

Nella squadra tre tecnici forensi. Chiesto sopralluogo nella casa

Andrea Balboni e la moglie Liliana Bartolini ai tempi felici

Andrea Balboni e la moglie Liliana Bartolini ai tempi felici

Bologna, 19 luglio 2016  - Un pool di esperti, una squadra di tecnici con un unico compito: ricostruire in ogni dettaglio, con un nuovo sopralluogo, la dinamica della lite tra i coniugi Balboni, sfociata nella terribile morte di Liliana Bartolini, 51 anni, nella loro abitazione di Molinella. Omicidio, secondo la procura che non ha alcun dubbio sulla responsabilità del marito della donna, Andrea Balboni, 52 anni: è lui che, da dietro, le avrebbe tagliato la gola lasciandola morire dissanguata. Incidente, secondo l’uomo che nella seconda versione fornita agli inquirenti – all’inizio aveva denunciato ai soccorsi un tentativo di rapina da parte di un estraneo – Liliana sarebbe caduta al culmine di una lite con lui, conficcandosi accidentalmente il coltello in gola.

Su quello che accadde nella villetta di Miravalle di Molinella ancora sotto sequestro, nella notte tra il 12 e il 13 aprile, il legale di Balboni, Savino Lupo, ha depositato ieri mattina in procura la richiesta di un nuovo sopralluogo. A condurlo saranno lui e i collaboratori del suo studio, gli avvocati Roberto Godi e Filippo Furno, il medico legale Giuseppe Fortuni, lo psichiatra Vittorio Melega e il biologo forense Pasquale Linarello. L’obiettivo, spiega l’avvocato Lupo, è «ricostruire, se non nei minimi particolari, quantomeno a grandi linee, la dinamica di quello che purtroppo è accaduto quella notte in base alle tracce e alle macchie di sangue». E se le risposte del sopralluogo «saranno soddisfacenti, chiederemo misure alternative al carcere per Balboni», anticipa Lupo, precisando che al momento «la sua unica preoccupazione è il figlio». Il ragazzino, infatti, appena 14enne, al momento resta affidato allo zio (fratello di Balboni). Quando si consumò il delitto, il giovane si trovava in gita scolastica.

In attesa di nuovi risvolti nell’indagine, restano i fatti raccolti dino adesso dall’inchiesta. La bugia iniziale raccontata da Balboni sulla rapina, seguita poi dalla confessione. I vari tentativi di depistaggio, nascondendo l’arma del delitto e i vestiti sporchi di sangue, e tagliandosi le braccia per inscenare una colluttazione. La relazione extraconiugale dell’uomo che era diventata motivo sempre più frequente di litigio con Liliana. Anche quella terribile sera quando dopo il ferimento aspettò che Liliana morisse dissanguata prima di chiamare i soccorsi.

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