'Ndrangheta: uffici in via Amendola, immobili a Monzuno. Ecco il tesoro sequestrato nella porta accanto

Tra i beni messi sotto sigillo anche il 50% delle quote dello studio della Tattini Operazione Aemilia, il tesoro della cosca vale 100 milioni

Il condominio  di via Amendola  dove sono stati sequestrati alcuni vani (foto Schicchi)

Il condominio di via Amendola dove sono stati sequestrati alcuni vani (foto Schicchi)

Bologna, 30 gennaio 2015 - Ci sono anche alcuni uffici in un palazzo di via Amendola 17 fra le centinaia di immobili sequestrati dai carabinieri, dalla Dia e dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta Aemilia. I locali, secondo l’ordinanza di 136 pagine del gip Alberto Ziroldi che ha disposto il maxi-sequestro di beni per cento milioni di euro, sarebbero della società edile Top Service srl, con sede centrale a Parma. La società, per gli inquirenti, era gestita da prestanome per conto di elementi di spicco del clan dei cutresi e cioè i fratelli Palmo e Giuseppe Vertinelli.

«Sia durante la gestione – scrive il gip – di Carlo Trento che durante quella di Paolo Riillo (due indagati, parenti degli stessi Vertinelli; ndr), è sempre stata di fatto una società dei fratelli Vertinelli. Dalle captazioni è emerso con assoluta chiarezza che Trento altro non era che un mero prestanome». Le parole (intercettate) di Vertinelli sono infatti eloquenti: «Prendi la Top Service... che insieme a tutti i documenti... che è sempre nostra... e gli mandi i documenti... dici... guarda la facciamo (una gara per aggiudicarsi un appalto a Cremona; ndr) con questa ditta perché ... là... ancora l’apertura... abbiamo qualche problemino... perdiamo troppo tempo».

Bologna viene solo lambita dai sequestri, come peraltro dagli arresti. Fra i beni cui sono stati apposti i sigilli ci sono le quote societarie dello ‘Studio Tattini & Stefanelli Srl’. Non tutte, ma solo il 50%, cioè la parte di cui è proprietaria Roberta Tattini, la consulente finanziaria arrestata con la grave accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L’altro 50% è del marito Fulvio Stefanelli, che è solo indagato a piede libero, quindi quelle quote non sono state sequestrate.

Infine, l’ultimo sequestro ‘bolognese’ riguarda quattro immobili di Monzuno che sarebbero di proprietà della società modenese Bianchini, i cui omonimi titolari sono stati arrestati. Si tratta di un garage in via Libero Grassi 4/A e di un appartamento di cinque vani nello stesso palazzo. Poi c’è un altro appartamento di ben sette vani in via Val di Setta 58, con la relativa cantina. È chiaro che il valore nominale non sempre corrisponde a quello reale, sia per gli immobili ma ancor di più per le quote societarie.