Orchestra Senzaspine cerca musicisti, il talent della Classica

La selezione avviene a livello nazionale. Già varata la stagione al Duse con quattro date. Ad aprile 2017 il concerto dei vincitori

L'orchestra Senzaspine

L'orchestra Senzaspine

Bologna, 31 luglio 2016 - I duellanti: due irriducibili duellanti annunciava nel 1977 un bel film di Ridley Scott tratto da un racconto di Conrad. Chissà dov’erano allora Tommaso e Matteo, ma una delle tante immagini relative all’Orchestra Senzaspine che sciamano di qua e di là da alcuni anni è così che li ritrae: a sinistra Tommaso Ussardi (veneziano dell’84) e a destra Matteo Parmeggiani (bolognese dell’88), a brandire le bacchette come micidiali fioretti con un’espressione a mezzo tra il cattivo e il divertito. Pronti a scannarsi, sono i due direttori della popolare orchestra giovanile che nel giro di quattro giorni, la scorsa settimana, ha suonato a San Lazzaro, a Ravenna, a Bologna dal Parco 2 agosto al Cassero; e si prepara, vacanze permettendo, al rientro ottobrino nella sua città, nel suo teatro, nel suo repertorio.

Ma si può davvero parlare di repertorio? Fresco uscito dal Conservatorio, risponde Ussardi.

"Noi modelliamo il repertorio alle occasioni, alle esigenze della cittadinanza, del nostro pubblico in particolare".

Che avete contribuito a formare, se si vuole, a riformare...

"Esatto. Gli strumentisti son tutti giovani, gli spettatori sono per metà giovani e per metà "normali". Il 7 novembre saremo al Duse con Filmusic, il 19 novembre passeremo ai Servi per collaborare con gli Organi antichi, il 28 dicembre torneremo in via Cartolerie con le festeggiatissime Bollicine".

Ma la stagione si concluderà ad aprile 2017 con ‘ ClassXfactor/ Social concert’...

"Nell’epoca dei talent, anche noi proponiamo un contest per giovani solisti che si sfideranno a colpi di virtuosismi e talento. Il vincitore, selezionato a livello nazionale, si esibirà in questo concerto, la cui seconda parte sarà, invece, decisa dal pubblico tramite la votazione sui social network, secondo la formula del ‘Social concert’".

È Mamma Bologna che vi fa tanta festa, no?

"Siamo nati qua, l’ambiente è quanto mai famigliare, ogni volta che suoniamo sentiamo più calore attorno a noi. Da parte nostra, abbiamo optato per un linguaggio speciale, potremmo dire un «gergo» nuovo, che non sdegna, per esempio, di ricorrere ai social network".

A volte vituperati, spesso così utili. E lontano dalla «famiglia»?

"C’è un bel rapporto con il teatro «Toniolo» di Mestre-Venezia: i Senzaspine hanno aperto la stagione 2015-16 e chiuderanno la stagione 2016-17".

Una nota personale: diplomato come, Ussardi?

"Nel 2012 come maestro di coro, nel 2014 come direttore d’orchestra, nel 2016 (adesso adesso) come compositore".

Compositore di che musica?

"Secondo i programmi ho composto una sonata per violoncello, delle variazioni per orchestra, una «scena lirica» (dal Demetrio del Metastasio). Ho finito gli studi con Cristina Landuzzi, li avevo cominciati con Cesare Augusto Grandi".

E come direttore avrà pure dei modelli e dei gusti personali...

"Certo: ammiro incondizionatamente Leonard Bernstein e Carlos Kleiber. Come italiano prediligo Riccardo Chailly e Daniele Gatti. Come veneziano, l’indimenticabile Bruno Maderna. Quanto alla musica preferita, è quella che mi suggerisce l’attività compositiva: il grande sinfonismo dell’ultimo Ottocento e del primo Novecento, a nome Bruckner, Mahler, Strauss".

E i gusti del nemico, dell’altro duellante?

"Matteo è molto lirico, operistico, verdiano".

Dunque il duello non ha nessuna intenzione di finire. Ma molto bene, direi, per un’orchestra che vuole essere sempre «diversa». Un suo sogno nel cassetto?

"Dirigere la Nona di Mahler, la cui complessità mi esalta, letteralmente, e magari anche la Decima".

Quella prodigiosamente «incompiuta». Confidiamone, con Ussardi. E Parmeggiani, intanto, non avrà maturato un Ballo, un Otello, un Falstaff?

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