Birre fredde per tutti, ignorata l'ordinanza antialcol. Guarda il video

Il nostro test in zona universitaria e dintorni: le nuove norme del Comune restano al palo

Ordinanza antialcol per le bevande in vetro, piazza Verdi (foto Schicchi)

Ordinanza antialcol per le bevande in vetro, piazza Verdi (foto Schicchi)

Bologna, 25 maggio 2016 - I frigoriferi degli alimentari di via Petroni sono accesi e funzionanti, come tutti gli altri giorni. Un ragazzo afferra una birra bella fredda, si fa dare un panino con la mortadella, paga e va via. La scena si ripete, identica, anche in altre strade della zona universitaria e del centro storico. GUARDA IL VIDEO

Dell’ordinanza anti-alcol, firmata dal sindaco Virginio Merola due giorni fa ed entrata in vigore ieri, che vieta ai negozi di vicinato del centro e della Bolognina di vendere alcolici freddi, nessuno sembra interessarsi o essere a conoscenza. «In che senso non si possono vendere le birre fredde? Io non ne so niente – dice un commerciante che gestisce un alimentari in via Mascarella –. Non capisco, chi è che l’ha detto?».

Come lui anche altri esercenti in via delle Belle Arti e in via Petroni sembrano non sapere nulla del nuovo regolamento e la birra è ancora esposta in bella mostra, rigorosamente fredda, nei frigoriferi all’interno dei locali. La voce che ieri sarebbe partita la nuova ordinanza, però, a qualche commerciante è arrivata, visto che qualcuno assicura di essersi già attrezzato per rispettare le nuove regole: «Le birre sono tutte calde, adesso c’è la stessa ordinanza dello scorso anno che ci vieta di venderle fredde», spiega il titolare di un negozio di via Petroni a tutti quelli che aprono il frigorifero, su cui è affisso un cartello con le nuove regole sulla vendita degli alcolici e la chiusura dei locali imposta per le 21. La birra, però, nonostante le luci del frigorifero siano spente, è fredda: «Sì, ho spento da poco il frigorifero quindi sono rimaste fredde, se la prendi ti faccio lo sconto», si giustifica con un po’ di imbarazzo; quando poi gli viene chiesto che effetti avrà la nuova ordinanza sui suoi affari, l’esercente non ha dubbi: «Con questa ordinanza adesso diventa più difficile lavorare, perché si vende meno, ma cosa possiamo fare?».

Spostandosi in via Irnerio, la situazione sembra leggermente cambiare. In alcuni locali, dove si vendono kebab e pizza, nei frigoriferi non c’è traccia delle birre, sono state tutte tolte e a chi la chiede viene consigliato ironicamente dai negozianti di «bere acqua, perché la birra fa male».

Se in centro la situazione è questa, non va meglio in Bolognina, dove le birre continuano a essere vendute normalmente e nessuno, ma proprio nessuno, conosce l’ordinanza: «Io non ne so niente, non capisco, non parlo italiano», dicono diversi commercianti.

Qualcun altro, invece, assicura di non vendere birre, ma senza problemi indica dove andarle a comprarle: «Io non ne ho, ma al negozio che sta poco più avanti le trovi». E nel negozio successivo, in effetti, la birra fredda c’è e, come già capitato con gli altri esercenti, anche quest’ultimo non ha idea di cosa sia l’ordinanza anti-alcol, rispondendo con un’emblematica alzata di spalle quando gli viene detto che le birre fredde non si possono più vendere.

E se va male per l’ordinanza anti-alcol, non va meglio per quella anti-vetro: ieri sera in piazza Verdi c’erano molti capannelli di ragazzi con le bottiglie di birra in mano e molti vuoti erano abbandonati in strada e sui muretti.

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