I luoghi dell’estate bolognese: tra successi, novità e delusioni

Vedere un film in uno stadio, ‘non’ ascoltare un concerto, goliardia sul Navile, cena nell’orto e... tutti i sapori della movida 2014 FOTO: viaggio al centro della notte

Vicolo Bolognetti (Schicchi)

Vicolo Bolognetti (Schicchi)

Bologna, 17 agosto 2014 - L’estate sta finendo. Come, di già? Vabbè, scavallato Ferragosto è fatta sempre che l’estate sia mai arrivata visto il meteo. Una carrellata tra i luoghi di questa estate 2014 (FOTO) — alcuni già chiusi, altri ancora aperti — che aveva promesso fuoco e fiamme con l’allungamento agostano, promessa rispettata solo in parte. Luoghi stracult, cult, cheap, trendy... tra successi, novità e delusioni.

Schede curate da Benedetta Cucci

 

Arena Dall’Ara

AL CINEMA DA VIP

E’ uno stadio con tutto il fascino del cinema all’aperto. E quel sonoro a tratti ‘rarefatto’ negli alti è un tipico effetto del rito cinéphile delle arene estive. Ecco perché il primo stadio al mondo che si trasforma in cinema sotto le stelle è stato chiamato La Nuova Arena Dall’Ara, proprio per evocare quel fascino.

Però qui le poltrone sono comodissime perché son quelle della vippissima Terrazza Bernardini e se arrivate per tempo (almeno 15 minuti prima delle 21,30) sedendovi dalla terza fila in su (se vedete la seconda tutta libera un perché ci sarà) la visione sarà perfetta. Anche se piove, perché i posti sono al coperto e lo schermo, scelto per questa scommessa da B.M. s.r.l. (proprietaria di Capitol e altri cinema in città) in collaborazione con il Bologna Calcio, è gonfiabile. Fino al 23 agosto film della passata stagione e qualche anteprima. Il 15 agosto ‘Smetto quando voglio’ di Sidney Sibilia e il 18 ’Grand Budapest Hotel’ di Wes Anderson e martedì 19 apericinema alle 19,30 prima del film ‘La mafia uccide solo d’estate’ di Pierfrancesco Diliberto.

Kilowatt Summer

VORREI MA NON POSSO

Se alle serre vuoi apparire, un bel po’ in fila devi soffrire. Ormai c’è una tattica collaudata per prendere parte al più ambito rito dell’estate, quello targato Kilowatt alle serre dei Giardini Margherita fino al 31 agosto: ci si dà appuntamento verso le 18,45 (se arrivate alle 7 e mezza è troppo tardi, alle 8 non presentatevi neppure) almeno in 4, perché da soli c’è più noia: due occupano un tavolo che a quest’ora si può ancora trovare e gli altri due iniziano a fare la fila al bar. Ci si rivede mezz’ora più tardi se va bene. Che dire della location più suggestiva e radical chic dell’estate col bancone shabby chic? Che passa la voglia di andarci perché un’ora per procacciarsi una birretta e tre tapas è davvero troppo.

Magari una ritocattina al personale e un po’ di energia anche alla spine della birra che sono incredibilmente lente? Che sennò poi finisce, come al solito, che ci si dà appuntamento alla gabbia del leone per poi spostarsi alla baracchina dei gelati, dove tra l’altro fanno una granita pesca e salvia da urlo.

Bolognetti Rocks

L’ESTATE DEI VEZ

Non ho l’età, sembra pensare il frequentatore del Covo invernale che, nella versione estiva, non ce la fa proprio ad andare per concerti al Bolognetti. E non è che si riferisca alla stanchezza dello stare in piedi per vedere un gruppo – lo fa 8 mesi all’anno – la riflessione nasce dal fatto che a 35/40 anni si diventa davvero esigenti in fatto di suono, e lì al vicolo o stai sotto il tendone a due metri dal palco, oppure non senti nulla... Bolognetti Rocks non è una rassegna per ‘vecchi’, piuttosto per ‘vez’, come amano chiamarsi tra di loro i ventenni/trentenni filo-hipster che dominano lo scenario rock e che anche se non vedono o sentono bene, non fa nulla. L’importante è instagrammarsi in tempo reale!

Villa delle Rose

IL SIPARIO STRAPPATO

Come la miglior sceneggiatura del giallo perfetto, il colpo di scena è arrivato improvviso, dopo 15 giorni di programmazione. E la gente c’è rimasta male, alcuni ancora con il biglietto in mano. Il sipario su ‘Vampiri a Bologna’, lo spettacolo estivo del Teatro delle Celebrazioni con Vito e Malandrino e Veronica è calato come uno di quegli acquazzoni che hanno segnato luglio.

Peccato, perché il luogo è suggestivo e la comicità leggera piace molto ai bolognesi come ha dimostrato lo show riuscito nel 2013.

Non resta che il mangiare e godersi il freschino seduti sui divani di pallet e juta nel giardino, con la corte gastronomica di GozzoVILLAndo che resiste oltre la scalinata e va avanti fino al 31 agosto.

Via Belvedere

LA MOVIDA MOVIMENTATA

E’ sempre un’impresa trovare un buco dove sedersi o strisciare tra tavoli e sedie con i drink in mano... eppure tutti vogliono esserci all’ora del tramonto in via Belvedere, la stradina chiusa tra il retro del Mercato delle Erbe e il portico con la pescheria San Gervasio e il Bar Mercato, che in luglio ha offerto uno spaccato di quella Bologna capitale della movida europea che sempre di più vorremo vedere. C’è un gran fitto, ma alla fine il servizio è veloce, tra birre e cocktail ce n’è per tutti e la marcia in più è la proposta gastronomica che spazia leggera. Da quest’anno, poi, si è aggiunto il lembo di via San Gervasio, quindi più tavoli, più chiacchiere.

BOtanique

POSTUNIVERSITARIO

Ha il suo andamento lento ma continuo il BOtanique, che quest’estate ha costruito una programmazione senza infamia né lode, con cose carine che «vediamo, magari ci troviamo lì», poi se all’ultimo non ce la si fa pazienza. Ma per il popolo studentesco è certamente uno scoglio sicuro. Ci sono i concerti soprattutto rock con sfumature “world” e italiana (l’appuntamento acustico con Asaf Avidan è stato di grande portata), c’è la birra fresca e il polleggio sicuro. Forse l’accoppiata vincente è stata anche al tempo dei Mondiali, perché il popolo BOtanique è uno di quelli che non disdegna i tanto odiati (dai radical chic) megaschermi pallonari. Il punteggio più alto è per il luogo, poi viene l’osteria bolognese e infine la qualità della chiacchiera.

 

Mercato della Terra

RADICAL CHIC

Più praticabile della versione affollatissima del sabato mattina (soprattutto per fare la spesa), il Mercato della Terra del mercoledì sera (che arriva dopo due anni di appuntamento estivo il lunedì sera, a dire il vero troppo vicino a quello del weekend), nell’orario aperitivo-cena, è un rito delizioso e pieno di aspettative confermate.

E’ vero sapore d’estate... la possibilità di una grigliatina di pesce dell’Adriatico a due passi da casa, acquistando il pane fresco al solito banchetto bio, sorseggiare una birra (artigianale) nella piazzetta Pasolini della Cineteca a Lortica sotto le stelle.

In città, è forte il partito del Km0 e molti altri followers stanno arrivando, perché: chi è che non ha un orto in balcone e ogni tre parole che pronuncia, almeno una è “naturale”?

Però anche qua l’usanza più celebrata è quella della chiacchiera libera finché il mercato non chiude. L’atmosfera è già puro intrattenimento. E il cibo è la ciliegina sulla torta.

 

In & Out

LA SOCIALITÀ INTRIGANTE

La cultura in condominio è cresciuta silenziosa e al quarto anno è definitivamente sbocciata, proprio come quelle relazioni che nascono nei condomini di cui si occupa. Quello costruito dal Teatro dei Mignoli è un festival intrigante, che ci porta in casa degli altri con il teatro e il convivio e di anno in anno le location diventano sempre più suggestive e ricche di storia, costruendo una sorta di turismo cittadino che sicuramente non dispiacerebbe al turista straniero. Dal teatro in paglia nel campo della cooperativa Arvaia a Borgo Panigale allo spettacolo nel giardinetto di quartiere mai visitato, dal chiostro dei Carracci in San Michele in Bosco fino agli antichi borghi dei Gessaioli a Monte Donato.

 

Cavaticcio

BOLOGNA DA BERE

Ne puoi parlare bene (la location è splendida e ci ha regalato quel sentimento urbano-marittimo che tante mitiche capitali europee posseggono da anni), ne puoi parlare male (troppa fitto, file interminabili per bere), puoi esprimere giudizi sul programma (ma chi sono questi gruppi poi?), ma alla fine il Cavaticcio è una certezza perché se proprio non sai dove andare, puoi finire lì e incontrare “millemila” variabili di socialità e far serata.

Del resto gli organizzatori di Avant Garden, la rassegna estiva, da Ex Forno a Cassero fino a Peacock Lab e Led X, sono tanti e diversi. E il parco funziona con una piccola interruzione agostana, da fine maggio a fine settembre. E puoi assistere svogliatamente agli spettacoli o farti le chiacchiere con gli amici, che rimane lo sport più praticato dai “bolognesi”, perché si ha spesso l’impressione che se alla gente non dai un contenuto, le sere d’estate, quasi quasi le fai un piacere.

Avant Garden riprende il 25 agosto col concerto di Omosumo e la serata Indielicious e fino a quel momento c’è il bar per un drink e una chiacchiera.

 

Piazza Maggiore

STRACULT

E’ sempre il più amato degli appuntamenti estivi bolognesi. Il fascino del grande schermo in piazza Maggiore resiste nel tempo e mette d’accordo tutti, cinéphile e improvvisati, nonni e bambini. C’è chi cerca la pellicola di qualità e la trova, chi lo svago di una sera e qui è assicurato, chi il fresco e la compagnia prolungata e può star certo che a ‘Sotto le stelle del cinema’ non rimarrà deluso, anche perché piazza Maggiore è una collina bolognese naturale dove soffia sempre un venticello gentile da golfino. Ma quello dove spesso arriviamo all’ultimo minuto se non abbiamo nulla da fare «perché tanto è gratis», è frutto di un grande lavoro. Che alla fine ci regala l’essenza una spensieratezza impegnata.

 

Battiferro

GOLIARDICO

Se un merito al Battiferro va riconosciuto è quello di essere una certezza estiva, proprio come la Farmacia Comunale, che è sempre aperta. Quando gli altri chiudono per ‘quel paio di settimane’ ad agosto, il Sostegno del Battiferro è lì, sulle sponde del Navile, nella foresta appena fuori porta, ad aspettarti con mille idee. Va molto il divertimento grasso e molto bolognese di storie e tradizioni fatte spettacolo, perché qui l’elemento degno di nota è l’accoglienza in un posto suggestivo aperto da martedì a sabato dalle 8 di sera alle 2 di notte, e la domenica c’è la possibilità di usare la griglia su prenotazione. Niente male. Anche se il pubblico si porta la birretta da casa nascosta nello zaino pur di non pagare la consumazione.

 

Salotto del Jazz

TAGLIATELLE CON MILES 

L’unione fa la forza. Realtà che si alleano, idee che si incrociano, pubblici che s’incontrano, la comunità si allarga. E una parte di strada, via Mascarella “alta”, diventa un club a cielo aperto, di quelli però che non infastidiscono il vicinato, anche se c’è il concerto. Ma è anche questa una delle finalità del Salotto del Jazz, manifestazione alimentata da Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè, Cambusa e Moustache e che rappresenta la valvola di sfogo della popolazione più adulta e salottiera, quasi a sottolineare che Bologna non è solo la città dei ‘ggiovani’.

Un ristorante diffuso, la città apparecchiata e la musica (programmazione un po’ sottotono rispetto agli anni passati, ma pazienza). Un format talmente vincente, che per quattro giorni, si è voluto rilanciare il progetto in una versione più gastronomica, raccogliendo ancora una volta l’entusiasmo e la partecipazione del pubblico. E’ molto probabile che la prima edizione di ‘Mascarella in sfoglia’, con i tavoli in strada e la sfoglina sotto al portico per dimostrazioni e consigli, sarà riproposta nel 2015.

 

Salotto Inferno

HIPSTER

Ecco la massima espressione della semplicità... che però se ha un contesto intrigante diventa speciale. In piazzetta Biagi, chiuso tra portici e muri arancio caldo, la versione estiva di Camera a Sud, tavoli all’aperto e contorno di musica, dibattiti, concertini, spettacoli e cene sotto le stelle, è senz’altro arricchita dal contenitore, ma anche dal marchio di fabbrica: quello di un caffè-enoteca che nel tempo ha conquistato un pubblico fedelissimo e stiloso, che molti definiscono con più immediatezza hipster. Salotto Inferno torna dal 26 agosto. E se dovessimo segnalare una serata? Quella del martedì intitolata ‘Mangia coi piatti’ e suonata dal dj Morra Mc. Atmosfera assicurata per le confessioni di un’estate.

Unaltrofestival

UNALTRAFIERA

Nell’estate dei festival che lanciano una dimensione ‘indie’, anche noi abbiamo avuto il momento di gloria. È nato nel nuovissimo contesto “dato agli eventi culturali” del Fiera District, con devozione verso musica indipendente, facendo risaltare ancor di più le possibilità organizzative local (in questo caso Covo Club).

Programma intrigante — con Horrors e MGMT, Temples e Panda Bear e benedizione di un gruppo storico come Dandy Warhols — ma comunicazione approssimativa (quasi fosse stata pensata per il solito pubblico bolognese, quando invece si trattava di un festival nazionale) e atmosfera ben poco magica che faceva assomigliare Unoaltrofestival a Unaltrafiera.

Certo, la prima sera la pioggia non ha aiutato, ma in generale la due giorni necessita di promozione e di un ripensamento del luogo. Perché se a Barcellona la fiera durante il Sonar funziona nella fase serale, è solo perché di giorno si esprime in altri luoghi... e al massimo, lì vicino, c’è sempre la spiaggia.

 

Scacco Matto negli Orti

PER POCHI

Se un premio dovesse essere riconosciuto a un progetto estivo forse andrebbe allo “Scacco Matto negli orti”, ovvero la versione estiva del ristorante di via Broccaindosso guidato dallo chef Mario Ferrara e dal fratello Enzo. Mario Ferrara dopo aver scoperto gli Orti di via Orfeo e dopo aver saputo che non avrebbe più potuto imbandire i tavoli dell’Arena Orfeonica, non s’è perso d’animo e ha avuto la visione del ristorante in questo giardino incantato. Così per tutto il mese di luglio, Scacco Matto è sorto due sere alla settimana (a seconda del meteo e con comunicazione last minute, in stile rave) nel prato del Pio Istituto Sordomute Povere. Un incanto, anche gustosissimo.

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